Diventare nonni 2.0 al tempo della pandemia
Da questa sera un ciclo di incontri al consultorio di San Nicolò a Treviso per vivere bene in famiglia
TREVISO - Fare i nonni è un “mestiere”. Oggi poi servirebbe anche una specializzazione, per esserlo al 2.0. Magari anche un corso di aggiornamento, nel contesto storico pandemico nel quale viviamo. Correva il Covid-19 tra febbraio e maggio e mai come nei settanta giorni di lockdown si è proprio compreso bene del tutto che i nonni guai se non ci fossero. Per accudire i figli dei loro figli, certo: quando a scuola non ci vanno per i motivi più diversi (e da marzo se ne è aggiunto uno in più, e pure di un certo peso). Per “supplire” le mamme e i papà dei loro nipoti più piccoli in orario di lavoro, sicuro: ed è anche, da parte loro, un contributo di tipo sociale che si rinnova perché, pur in quiescenza permettono ai figli che sono diventati genitori di svolgere la professione e portare a casa lo stipendio.
Altro che incentivi e indennizzi e contributi: sta a vedere che sono il nonno e la nonna a far andare avanti l’economia. Per non andare alla voce “risparmio”: pranzi, baby sitter, strada casa-scuola-calcio- danza- palestra-catechismo-musica e via elencando. Tutto finito nell’oblio del lockdown. Ma non solo questo. Ben altro e ancora di più: è la “pedagogia della nonnitudine” che, venendo improvvisamente meno, ha prodotto uno sconquasso in non poche famiglie. E’ venuto al pettine quando con loro non si poteva restare e nemmeno andare a trovare. La garanzia, venuta a mancare, di un punto di equilibrio. Potrebbe risuccedere; la risalita vertiginosa della curva epidemiologica è sempre più inquietante un giorno dopo l’altro. In ogni caso il Coronavirus uno spartiacque lo ha già segnato: neanche il nonno sarà più come prima. Urge prepararsi al nuovo che si presagisce.
Il Centro della Famiglia di Treviso avvia da questa sera due cicli di incontri a distanza, on line. Quello in calendario alle 21.00 di oggi si soffermerà sulla speciale relazione quotidiana nonno-nipote, caratterizzata da strategie e creatività due punto zero. La rassegna di incontri riprenderà poi il 3 novembre e fino al 24.
“Con questo programma di iniziative a distanza il Centro della Famiglia vuole offrire un supporto concreto a tutte le famiglie che scontano le problematiche sempre più complesse di questa fase pandemica – afferma Adriano Bordignon, direttore del Consultorio – Di fronte a scenari quali la didattica a distanza al 75% nelle scuole e la chiusura delle attività sportive, questi incontri di confronto, dialogo e informazione intendono fornire quegli strumenti utili ad affrontare la necessaria rimodulazione di tempi e modalità nelle relazioni familiari e nell’educazione dei figli, aspetti mai come oggi centrali per superare al meglio le circostanze inedite che stiamo vivendo”. Maggiori informazioni sul sito:www.consultoriotreviso.org