Conegliano, il leghista Bernardelli contro l'attacco Pd: "Imbarazzante, non siamo in Corea del Nord"
L'ex presidente del consiglio comunale risponde all'ex consigliere Gianelloni
CONEGLIANO - “Imbarazzante”. Giovanni Bernardelli, ex presidente del consiglio comunale di Conegliano, liquida così l’accusa mossa dall’ex consigliere comunale Pd Isabella Gianelloni. “Se la prende con gli ex amministratori comunali che ancora presenziano a qualche iniziativa”, dichiara Bernardelli, che ha difeso sé stesso e i suoi con un lungo post su Facebook.
Al leghista non sono andate giù le dichiarazioni di Gianelloni sul presunto “presenzialismo” di alcuni ex componenti dell’amministrazione Chies, da poco caduta a causa delle dimissioni di 13 consiglieri comunali.
“Radio Scarpa ci dice che ex assessori sono in giro per gli uffici comunali a dire, vedere, controllare, altri telefonando danno ordini qua e là, altri tagliano nastri. Qualcuno li avverta che al momento non stanno governando, ma sono comuni cittadini”, ha dichiarato Gianelloni. L’ex consigliere Pd ha parlato anche di una “frenetica attività: osservare cantieri, inaugurare cose, vedere gente, illuminare strade, infiocchettare, sorridere, parlare di progetti presenti passati e futuri”.
“Secondo questa consigliera mi sarebbe vietato in pubblico, ma anche sui social, sorridere, incontrare gente, osservare cantieri, parlare di progetti passati e futuri, infiocchettare. A sinistra hanno un senso della democrazia e delle libertà personali che è tutto un programma”, risponde Bernardelli. Gianelloni allude, tra le altre cose, anche alla cosiddetta “rassegna dei cantieri” tenuta su Facebook dall’ex vicesindaco Claudio Toppan, e alle recenti piccole cerimonie tenutesi in città per il Natale.
“Vede consigliera, se mi invitano in certi posti io ci vado – replica il leghista -. Se ho contatti con certe persone della società civile sono affari miei. Rido? Ci mancherebbe. Osservo cantieri? Ma pensa un po', li ho pure approvati quei cantieri. Vedo gente? Sa com'è, capita di incontrarne”.
E in un commento ci scappa pure la battuta: “Suvvia, non siamo in Corea del Nord. Le piacerebbe, ma non siamo lì”. La polemica sta continuando a colpi di commenti e post sui social, con tanto di tifoserie da stadio: la campagna elettorale è appena iniziata.