Alpini e volontari del Circolo Il Pedrè al lavoro
Pulite le acque e ripristinato sentieri e accessi alle grotte
| Tiziana Benincà |
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Un lavoro durato circa tre mesi da parte degli Alpini e dei volontari del Circolo Il Pedrè per togliere sterpaglie, rovi e pulire a mano il corso d’acqua che sta riprendendo vita.
“Se non si fanno questi lavori di manutenzione, i pesci spariscono.” commenta Fabio Botton, vicepresidente del Circolo. “Per pulire 20-30 metri ci vuole un sabato e una domenica, calcolando 7/8 persone a rotazione”.
Un lavoro che ha coinvolto molti volontari: chi ha donato il proprio tempo durante la settimana, chi nel weekend, perché il Pedrè sta iniziando ad essere un punto di ritrovo per ragazzi e bambini, grazie alla realizzazione di un “prato sportivo” dove potersi sfogare in libertà e sicurezza.
“L’anno scorso abbiamo pensato di pulire un prato per adibirlo ad attività libere sportive, senza dover andare in luoghi chiusi o a pagamento. La staccionata per delineare l’area, due porte da calcio: tutto ci è stato donato.” Un’azione che ha avvicinato molte persone e giovani a questo luogo storico per il paese, perché proprio qui sorgeva la prima chiesa dedicata a San Martino e passava la famosa Claudia Augusta Altinate, strada romana documentata ancora dalla presenza di pietre e di un abbeveratoio per cavalli trasformato con gli anni in un lavatoio e ancor oggi ben visibile.
Al Pedrè esistono altre testimonianze del passato, come le grotte, restaurate nel 2014, ma sepolte negli ultimi anni sotto rovi e sterpaglie, che i volontari in questo periodo hanno tagliato, rendendole nuovamente accessibili. Ogni anno i volontari fanno manutenzione, puliscono le acque, questa volta si sono spinti qualche centinaio di metri oltre il parco, ma l’idea è anche quella di sistemare anche gli argini per renderli pedonali, vista la vicinanza con la ciclabile del Piave.
Il punto di forza sta proprio nel volontariato sia degli Alpini che del Circolo, istituzione storica del paese, se si pensa che i primi volontari hanno iniziato a preparare l’area negli anni ’70 ed ancor oggi abbracciano una fascia di età dai 12 ai 75 anni, ognuno con il proprio tempo e con le proprie forze, nel rispetto della storia di questo luogo e della sua capacità di essere un attrattore per la popolazione.