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16 agosto 2024

Treviso

Ritardi nella regolarizzazione dei lavoratori stranieri: "Badanti senza Green pass non potranno più lavorare"

L'allarme della Cgil: “Senza tessera sanitaria non possono ottenere il Green pass e dal 15 ottobre non potranno più lavorare lasciando soli anziani e famiglie"

| Isabella Loschi |

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badanti

TREVISO - A più di un anno dalla sanatoria del governo per far uscire dall’irregolarità i lavoratori impiegati nell’agricoltura, i collaboratori domestici e, in particolare, le badanti che accudiscono gli anziani sono state solo qualche decina le pratiche completate a fronte delle 2.171 domande per la regolarizzazione delle badanti presentate in provincia di Treviso.

Proprio in questi giorni lavoratrici e famiglie si stanno rivolgendo agli uffici della Cgil preoccupati: “senza codice fiscale e tessera sanitaria non possono ottenere il Green pass e, scattando l’obbligo della certificazione dal 15 ottobre, non potranno più lavorare, lasciando senza accudimento gli anziani e creando un disagio notevole alle loro famiglie”.

 “È un caso questo – commenta Nicola Atalmi, responsabile Immigrazione per la Cgil trevigiana – in cui la burocrazia si supera, creando un cortocircuito incredibile: non è possibile lavorare come badante senza essere in possesso di Green pass, ma per ottenere il Green pass bisogna avere il codice fiscale o la tessera sanitaria, ma a causa dei ritardi della sanatoria queste persone non hanno i documenti in regola. Quindi, paradossalmente, quella stessa sanatoria che doveva garantire la sicurezza contro il Covid la sta di fatto impedendo”.

“Mentre sollecitiamo il governo a risolvere rapidamente questo assurdo burocratico sbloccando la sanatoria, chiediamo che con senso di responsabilità si permetta per un periodo, una finestra, l’ottenimento della certificazione verde in mancanza di tessera sanitaria con la sola ricevuta della richiesta di sanatoria. È bene ricordare a tutte le badanti e alle famiglie – aggiunge Atalmi –, che possono ugualmente recarsi a un centro del territorio per essere vaccinati anche in assenza di codice fiscale e tessera sanitaria. Perché comunque il vaccino, più intelligente e più rapido della nostra burocrazia, serve a salvaguardare la salute proprie e degli altri. In ogni caso, alla persona vaccinata verrà rilasciato un certificato di avvenuta vaccinazione che potrà esibire in eventuali controlli”.  

 


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Isabella Loschi

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