"Caro bollette e sanzioni alla Russia, rischiano di mettere in ginocchio le imprese e l’occupazione”
L'allarme di Casartigiani che propone misure straordinarie anticrisi: "Il governo dimezzi l’Iva sulle bollette per le attività imprenditoriali"
| Isabella Loschi |
TREVISO – Caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime, molte delle quali difficili da reperire, rischiano di far collassare le imprese. E’ negativo il primo trimestre del 2022 per le imprese, già affaticate da due anni di pandemia. A lanciare l’allarme è Casartigiani:
“Dopo la pandemia, la guerra e le sanzioni, rischiano di mettere in ginocchio le imprese e l’occupazione”. “Registriamo l’impennata dei costi per l’energia, per il greggio, assieme all’aumento dei costi delle materie prime, molte delle quali cominciano a scarseggiare. A soffrire sono soprattutto i settori dell’impiantistica e dell’idraulica. Gli effetti sono evidenti: tutti i preventivi saltano e si viaggia ormai ad aumenti che variano dal 10% al 30%”, evidenzia il direttore di Casartigiani Veneto, Salvatore D’Aliberti. “Oltre a pianificare la transizione energetica, sponsorizzando talvolta eventuali e ancora controverse svolte verso il nucleare, è necessario che la politica e le istituzioni diano risposte immediate a queste istanze”.
L’associazione chiede che gli esponenti regionali facciano sentire con forza la voce del mondo produttivo: “Le aziende e le famiglie vogliono subito avere dei messaggi. Le fonti alternative o i paesi alternativi alla Russia per l’arrivo del gas non sono dietro l’angolo, ci vorrà del tempo, e nel frattempo sarà il popolo Italiano a dover aver bisogno di sostegni sempre più impellenti. In attesa di tutti questi avvenimenti occorre immediatamente intervenire con misure importanti: riduzione dell’iva del 50% per tutte le attività imprenditoriali sulle bollette dell’energia, e azzeramento dell’iva per pensionati e per famiglie bisognose su tutte le bollette legate alla abitazione, gas, luce, telefono, rifiuti”.
Intervenire sul fisco, secondo Casartigiani, serve a evitare il rischio di un contraccolpo occupazionale, oltre che una crisi dei consumi: "Chiediamo sostegno alle imprese per il mantenimento del personale, allungamento del periodo di apprendistato con esenzione contributiva per evitare che i giovani, l’anello più debole, vengano lasciati a casa, l’aumento del periodo di cassa integrazione per quelle aziende che già da oggi risentono di difficoltà nell’approvvigionamento sul fronte dell’energia e delle materie prime. E ancora servono sostegni alle aziende turistiche e a quelle della filiera alimentare”.