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27 novembre 2024

Cronaca

Stili di vita, per gli esperti "urge un’educazione per i giovanissimi"

Un progetto in Liguria coinvolge scuola, ragazzi e famiglie per contrastare comportamenti negativi sulla salute, già presenti in età precoce

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Stili di vita, per gli esperti

ITALIA - Apprendere le strategie per garantirsi il migliore stato di salute possibile è un aspetto fondamentale anche in giovanissima età. Lo sanno bene Gianni Testino, primario del Reparto di Patologia delle dipendenze ed Epatologia dell’Asl 3 Liguria al Policlinico San Martino, e Patrizia Balbinot, operatrice socio sanitaria alla S.C. Patologia delle Dipendenze ed Epatologia del Policlinico San Martino di Genova. Impegnati del 2016 in diversi progetti di prevenzione mirati ai ragazzi, da quasi sei anni incontrano giovani e giovanissimi – oltre 30mila studenti di ogni ordine e grado - per parlare di prevenzione e stili di vita. Al centro non solo il consumo di sostanze tossiche, come l’alcol e gli stupefacenti, ma anche l’alimentazione, il fumo, i comportamenti sociali che portano a violenza, bullismo anche online, gioco d’azzardo, malattie sessualmente trasmissibili, accanto ai pericoli dei social e della pubblicità ingannevole. Tutti temi che durante l’adolescenza possono incidere sulla crescita e, nei casi peggiori, sul futuro sereno dei più giovani.

 

Accanto a tutti questi argomenti, la cultura della prevenzione include un tema sempre più centrale, la vaccinazione. Per supportare insegnanti e genitori, ora le informazioni sono state raccolte in un manuale di ‘Educazione ai corretti stili di vita’, realizzato in collaborazione tra Centro Alcologico Regionale, Ufficio scolastico regionale per la Liguria, Asl3, e stampato con il supporto di GlaxoSmithKline, vincitrice di apposito bando indetto dalla Asl. “Secondo le nostre più recenti valutazioni, ci sono giovani al di sotto dei 25 con già problemi di peso, consumo di alcol, uso di nuove sostanze psicoattive – dichiara Patrizia Balbinot -. Un ragazzo su due al di sotto dei 18 anni consuma alcolici tutti i giorni e il 18% dei ragazzi di età inferiore ai 24 anni è già dipendente dal fumo di sigaretta. L’uso della cannabis riguarda il 34% dei giovani tra i 15 e i 19 anni e in questa fascia di età il 14% ha conosciuto le nuove sostanze sintetiche”. Colpiscono i dati relativi ai giovanissimi nella fascia 12-13 anni e il consumo di alcol: ben l’85% ha già utilizzato almeno una volta nella vita gli alcolici, mentre il 7% li assume tutte le settimane, l’8% si è ubriacato più volte e sempre l’8% ha già utilizzato cannabis. L’appartenenza a famiglie con problemi di alcol-dipendenza riguarda “solo” il 15%. A incidere negativamente sulla salute è inoltre il basso o nullo consumo di frutta e verdura da parte del 21% dei ragazzi; inoltre, il 30% non è a conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili. “Questi dati ci dicono che c’è un grande bisogno di prevenzione – continua Balbinot -. Grazie alle nuove tecnologie, ai nuovi farmaci l’aspettativa di vita si è allungata, ma in reparto arrivano sempre più persone di 50 anni con patologie che peggiorano la qualità della vita. In realtà viviamo molto peggio e già a 25 ci sono giovani con malattie che avranno conseguenze nel tempo. Con il progetto ‘Educazione e corretti stili di vita’ vogliamo dare informazioni utili a stabilire un patto per la salute a partire dai nostri ragazzi, in modo che vivano a lungo e bene”. Il fattore età è quindi sempre più importante per una prevenzione efficace.

 

“L’età corretta è quella inclusa tra le classi quarte e quinte delle elementari e la prima secondaria di primo grado. Sono ragazzi più disponibili al confronto e ci pongono domande ben centrate”, sottolinea Gianni Testino, che evidenzia quanto tra i fattori di rischio si debba considerare anche l’analfabetismo scientifico, agevolato dalla consultazione di internet senza un criterio. “I genitori spesso sono indaffarati, con una vita complicata e non hanno il tempo per partecipare a corsi di informazione. In molti casi vediamo che il problema del singolo ragazzo deriva dai comportamenti degli adulti che non sono esempi virtuosi – riprende il primario del Reparto di Patologia delle dipendenze -. Così abbiamo pensato di rendere accessibile anche alle famiglie, che possono accedere all’UO Formazione del sito di Asl3 Liguria, scegliere il percorso “Educazione a corretti stili di vita”, quindi iscriversi tramite una password universale che si trova in sovraimpressione. Così possono accedere alle informazioni, fondate sull’evidenza scientifica”. La messa a punto di un manuale rivolto a docenti e genitori, che contenga nozioni corrette e validate, costituisce anche una base per gli operatori del socio-sanitario e consolida un linguaggio comune, da condividere anche con scuola e famiglie. Lo strumento consente quindi a tutte le figure educatrici di avere un patrimonio comune informativo per creare una cultura della prevenzione comprensibile ai più giovani. “Il periodo del Covid19 ci ha fatto capire quanto sia importante la cultura vaccinale – riprende Testino -. La disinformazione è un fattore tragico per la salute della popolazione: è emersa la sfiducia verso la scienza, ma è un errore. Sappiamo che i vaccini ci hanno protetti da molte problematiche: questa informazione deve passare ai più giovani, ma anche ai genitori che potrebbero fare scelte scorrette. Abbiamo introdotto il tema della vaccinazione, sia online sia nel percorso educativo sugli stili di vita, perché salva da numerosi problemi. Il rischio è che gli adulti, in una fase di grande confusione, possano mettere in dubbio atti vaccinali obbligatori o fortemente raccomandati, come ad esempio l’antimeningococcico, e trascurarli. E allora sorgerebbero guai rilevanti”. Grazie a un questionario distribuito ai ragazzi, emerge una tendenza significativa di non vaccinarsi contro il Sars-Cov-2 per la contrarietà dei familiari, mentre un’altra parte dei giovani ha scelto il vaccino per poter ottenere il green pass. “Forse in alcune famiglie ancora non è compresa bene l’evidenza scientifica – conclude Testino -. Se si parla di scienza con i ragazzi non c’è difficoltà di comprensione. Bisogna quindi lavorare sull’alfabetizzazione scientifica, specialmente con le famiglie, e anche per questo aver messo a disposizione le informazioni sul nostro sito può essere d’aiuto a genitori interessati, ma che hanno poco tempo”.

 



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Roberto Silvestrin

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