Siccità, Coldiretti Veneto: "La raccolta del mais parte un mese prima"
Il settore conta perdite stimate in 800 milioni sui seminativi
VENEZIA - Con il crollo delle riserve di acqua e la siccità insieme alle alte temperature, nelle campagne venete gli agricoltori hanno iniziato a trinciare il mais in anticipo di circa un mese. Lo rende noto Coldiretti Veneto.
"Dopo la grande ondata di caldo, con picchi oltre ai 40 gradi e vento africano - sottolinea l'associazione in una nota - è ancora poca la pioggia caduta nelle ultime ore e insufficiente per dissetare le colture in campo da mesi nella morsa del calore. In diverse aree del territorio sono entrate in azione le trinciatrici per tagliare il mais da foraggio, sebbene le piante non siano ancora mature.
Una scelta obbligata per gli agricoltori, per evitare di vedere seccare tutto e perdere così completamente la produzione". Secondo Coldiretti Veneto "il settore conta perdite stimate in 800 milioni di euro solo sui seminativi. Si registrano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, anche oltre per le rese nei raccolti di mais.
Dove non si è potuto intervenire con l'irrigazione, le piante non hanno dato nessun frutto. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche". In collina e in pianura si pensa già all'inizio della vendemmia prima di 15 giorni rispetto alla tabella di marcia. Ai primi di agosto toccherà alle varietà Chardonnay e Pinot nero. Frutta abortita e ortaggi bruciati confermano che non si salva nemmeno l'ortofrutticoltura regionale. In sofferenza anche gli olivi veneti.