RIESE PIO X – Il 2023 sarà un anno speciale per Riese Pio X. La salma di san Pio X ritornerà nel luogo natio, a 120 anni dall’elevazione al soglio pontificio di Giuseppe Melchiorre Sarto. “È certamente un momento storico – dichiara il sindaco e presidente della Fondazione Sarto, Matteo Gudolin – a cui stiamo lavorando da anni. Tutto nasce da una frase pronunciata da Giuseppe Sarto alla sua partenza per il conclave del 1903, che lo avrebbe eletto papa: «Da vivo o da morto tornerò»”.

Il corpo di san Pio X giungerà nell’ottobre 2023 e sarà presumibilmente collocato nel santuario della Madonna delle Cendrole. Tuttavia, sarà tutto il comune di Riese a predisporre percorsi utili ai pellegrini che verranno in visita. Anche la Casa Natale e il Museo di San Pio X saranno oggetto di lavori di restauro e per tale motivo rimarranno chiusi dal 1° gennaio al 31 maggio, per garantire lo svolgimento in sicurezza degli interventi necessari.

Aggiunge il sindaco Guidolin: “A seguito delle indagini e dei saggi effettuati presso la Casa Natale si sono riscontrate alcune problematiche di degrado, unitamente ad alcuni aspetti di criticità conservativa: è emersa la primaria esigenza del recupero di tutti gli elementi architettonici, costruttivi e decorativi presenti, unitamente alla sostituzione degli elementi ritenuti incoerenti”.

Saranno ripensanti e riallestiti anche gli spazi del museo, con una revisione del percorso espositivo che unisca coerentemente il museo alla casa natale. Infine Casa Maggion, di proprietà della Fondazione Sarto e sede del bookshop della Casa natale, sarà oggetto di interventi di ritinteggiatura e manutenzione. L’obiettivo è riaprire il complesso museale in occasione del 2 giugno 2023, anniversario della nascita di san Pio X.

Fondamentale per questa operazione è il contributo del Comune di Riese Pio X che ha siglato con la Fondazione Sarto una convenzione per una somma di 340mila euro gravante sui bilanci 2022 e 2023: “Questo ci permetterà di avere la certezza di realizzare gli interventi più urgenti – conclude Guidolin – che non sarebbero stati possibili con le sole “energie” della Fondazione. Abbiamo già avviato iniziative perché possano arrivare altri contributi, sia pubblici che privati”.