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18 agosto 2024

Nord-Est

Caro affitti, Brugnaro: ''Non si aspetti la paghetta sociale. Se vuoi laurearti e fare la classe dirigente del Paese ti devi svegliare''

Gli studenti: ''Parole che ci disgustano Inaccettabili lezioni vita dall'alto di un patrimonio milionario''

| Ansa |

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Caro affitti, Brugnaro: ''Non si aspetti la paghetta sociale. Se vuoi laurearti e fare la classe dirigente del Paese ti devi svegliare''

VENEZIA - Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, dice in un'intervista a La Stampa di rispettare chi protesta per il caro affitti ma "il mio messaggio ai giovani è: non è detto che aspettare la paghetta sociale o che lo Stato vi risolva i problemi sia la scelta migliore". Per Brugnaro, "se vuoi laurearti e fare la classe dirigente del Paese ti devi svegliare". A Milano, aggiunge, "non è che uno deve per forza andare ad abitare sotto il Duomo o a Venezia in piazza San Marco. Un appartamento con un paio di stanze e una cucina, in periferia, si trova anche a 600-800 euro. Se dividiamo quella cifra per quattro, non vengono certo fuori 700 euro a testa". Per il sindaco di Venezia, "basta non fissarsi che devi stare per forza a dieci metri dall'università, che è una baggianata totale. Soprattutto in certe città. Uno, prima di scegliere l'università, metta anche quello nel calcolo. E poi bisogna spiegare ai ragazzi l'importanza del lavoro e dell'autonomia". Sul tema "bisogna parlare del problema affitti in generale. Parliamo ad esempio del diritto del proprietario di tornare in possesso del suo alloggio. Se uno dà in affitto un appartamento a una famiglia che a un certo punto smette di pagare, non la può più buttare fuori. Dobbiamo mettere il patrimonio edilizio a disposizione delle persone e per poterlo fare bisogna lavorare sulle norme. Questo governo ha avuto l'incarico di sbloccare l'Italia - sottolinea - e sono fiducioso che lo farà".

Inaccettabili lezioni vita dall'alto di un patrimonio milionario
Gli studenti universitari di Venezia replicano in una lettera alle parole del sindaco Luigi Brugnaro che ha sostenuto qualche giorno fa che "chi si fa fregare 700 euro per una stanza non merita di laurearsi". Rivolgendosi direttamente al primo cittadino lagunare, sottolineano che "non è facile nascondere il disgusto che li ha assaliti nel leggere, due giorni fa, dalle pagine dei quotidiani il suo scambio di vedute con uno studente universitario che paga 700 euro al mese per una stanza". I rappresentanti dell'Unione universitari Venezia si dicono "inorriditi dalle parole e dal cinismo" di Brugnaro, ma non sorpresi: "è solo l'ennesima dimostrazione di quanto abbia perso il contatto con il mondo reale e con la città che dovrebbe amministrare". Rilevano poi che "la condizione che vivono da nord a sud come universitari non si risolve con qualche lavoretto: lavorare per mantenerci gli studi è una triste realtà da anni ormai". "E non lo facciamo - puntualizzano - per pagarci 'i capricci' che lei si pagava facendo la stagione a Caorle, no. Lavoriamo per mantenerci gli studi, per pagare gli affitti folli di questa città e per mangiare un boccone durante la giornata.

Lavoriamo - continuano - perché altrimenti la possibilità di studiare ci verrebbe negata da un sistema che lascia indietro chi non è nato in un contesto agiato e favorevole". Sempre rivolgendosi a Brugnaro, aggiungono: "quella che lei chiama spregiativamente 'paga di Stato' è invece sia un diritto garantito dalla costituzione e dalla legge, sia un investimento per il futuro del nostro Paese: in Italia il numero di laureati nella fascia da 25 a 34 anni è del 28%; la media dei Paesi Ocse è del 48%. Ma il diritto allo studio ormai da tempo viene bistrattato, specie qui in Veneto - è la critica - e in particolare a Venezia, dove non ci sono nemmeno sufficienti fondi per garantire le borse di studio a tutti gli idonei, figuriamoci se parliamo di alloggi". Un sistema, peraltro, "che si sostiene con la fatica di famiglie e lavoratori che ogni anno pagano i contributi allo Stato, non certo da chi evade il fisco". Secondo gli studenti, "quello che traspare, purtroppo, dalla intervista è che Brugnaro non sa nemmeno di cosa stia parlando. Sono in primis le residenze universitarie private a costare 700 euro al mese, quei luoghi adibiti per ospitare proprio noi studenti per permetterci di frequentare in maniera agevole le lezioni. Un sistema, quello delle residenze private, che peraltro vuole lo stesso sindaco incentivare attraverso questo fantomatico progetto Venezia Città Campus, per dare gli universitari definitivamente in pasto alle speculazioni del mercato immobiliare". Concludono dicendo che "per questo che non accetteranno lezioni di vita dall'alto del patrimonio milionario di Brugnaro. Siamo senza casa e senza futuro e vogliamo risposte. Non siamo disposti a ricevere solo parole di biasimo da chi potrebbe arginare il problema, dalla classe dirigente di questo Paese".

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