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26 dicembre 2024

Treviso

Si frattura il volto tuffandosi dagli scogli, quattro ore di intervento al Ca’ Foncello per riscostruirgli la faccia

A cogliere di sorpresa il giovane è stata una roccia che sporgeva ai margini della piccola insenatura

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

ulss2 intervento ca' foncello

TREVISO - Un ragazzo di 24 anni ha rischiato la vita e conseguenze molto gravi ed invalidanti per un trauma cranio facciale in seguito a un tuffo dagli scogli. Nelle scorse settimane, mentre era in vacanza in Croazia in compagnia di alcuni amici, il ragazzo ha pensato di cimentarsi in un tuffo da parecchi metri d’altezza: a cogliere di sorpresa il giovane è stata una roccia che sporgeva ai margini della piccola insenatura nella quale il giovane aveva deciso di tuffarsi. L’impatto col volto è stato violento e devastante. Caduto in acqua, è stato soccorso e trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Fiume dove ha fatto gli accertamenti del caso.

 

Visto l’importante trauma le prime indagini sono state mirate ad escludere danni cerebrali o del midollo spinale, che avrebbero portato a paralisi o a compromissione cognitive del ragazzo. Esclusi fortunatamente questi, rimaneva da trattare l’importante trauma cranio facciale; il volto presentava quasi tutte le fratture che possono incorrere nella traumatologia maxillo facciale. Arrivato in Italia il giorno seguente all’incidente il giovane è stato preso in cura dal personale dell’ospedale Ca’ Foncello.

 

“Il paziente aveva riportato un grave fracasso facciale - spiega il dottor Luca Guarda Nardini, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia maxillo facciale -. Significa che dalla fronte al mento tutte le componenti ossee del volto era fratturate, molte in maniera frammentata. Grazie a un’ottima collaborazione con i colleghi anestesisti, diretti dal primario dottor Paolo Zanatta, e all’alta professionalità del personale infermieristico della sala operatoria e del reparto, siamo stati in grado di operare il paziente evitando anche una tracheotomia che inizialmente sembrava indispensabile. La procedura chirurgica è durata oltre quattro ore e si è provveduto a riallineare e a stabilizzare tutti i frammenti ossei scomposti e fratturati mediante l’utilizzo di mini-placche e viti in titanio, viti e placche che il paziente potrà lasciare in sede per tutta la vita essendo il titanio materiale biocompatibile”.

 

“La Chirurgia maxillo facciale, nell’ambito della traumatologia, si trova a gestire diverse tipologie di pazienti: dallo sportivo, all’incidente sul lavoro, dal trauma della strada all’aggressione – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Talvolta alcuni incidenti, come nel caso sopra descritto, potrebbero essere evitati. Rivolgiamo un appello, soprattutto ai giovani: fate attenzione perché facilmente può succedere che una bravata, fatta solo per far colpo sugli amici, possa trasformarsi in tragedia”.

 


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