Negli ospedali della Marca mancano 120 medici, l'Ulss2: "Non si trovano"
L'Uls sta lavorando per migliorare il clima organizzativo e welfare aziendale: "Dall'asilo nido al Cà Foncello, ferie solidali e supporto psicologico"
| Isabella Loschi |
TREVISO - La carenza di personale sanitario, in particolare medici specializzati resta il problema principale su cui l’Ulss2 sta lavorando per cercare soluzioni: dal tele-medicina, agli specialisti “a gettone” e assunzioni di medici provenienti dall’estero. Negli ospedali della Marca mancano 120 medici: “I reparti più carenti sono quello della ginecologia, del pronto soccorso, della pediatria, anestesia e rianimazione e psichiatria”, hanno fatto il punto il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana Francesco Benazzi insieme al direttore sanitario, Stefano Formentini, e il direttore delle risorse umane, Filippo Spampinato.
“Non si trovano specialisti, non si sono, soprattutto in dermatologia dove ne escono 3-4 all’anno. Per questo stiamo definendo le modalità per il consulto da remoto anche con un accordo con i medici di famiglia”. Per il direttore generale gli sforzi dovranno essere fatti ancora per un anno: “Questo problema della carenza di medici durerà ancora un anno. A dicembre 2024 riusciremo ad andare a regime per garantire il giusto turnover ai nostri dipendenti - assicura Benazzi -. Oggi il tema è che si possono fare le assunzioni ma mancano i medici. La nostra Ulss in tal senso si è sempre mossa con dinamicità e grande attrattività nonostante questi problemi, assumendo più medici specializzati rispetto a quanti avessero cessato il rapporto di lavoro. Lo dimostrano i dati: abbiamo assunto 8 medici in più nel 2020 rispetto al numero di dimissioni e pensionamenti, 19 nel 2021 e 12 in più nel 2022. Per quanto riguarda gli infermieri ci sono state 1.041 assunzioni a fronte di 861 cessazioni m ancora non basta. Abbiamo pronto un bando per l’assunzione di 90 neolaureati ma non bastano a fronte di 180 maternità nella nostra Ulss2”.
“Dal 2020 ad oggi sono ben 59 le figure apicali che abbiamo incaricato nell’ultimo biennio e, ancora, siamo l’Ulss che ha istituito più unità operative semplici e dipartimentali, per premiare e ringraziare i medici che hanno fatto e stanno facendo un buon lavoro”. “Stiamo inoltre investendo moltissimo sulle attività di formazione, alle quali ha aderito tutta la dirigenza medica con l’intento di crescere professionalmente, cui vanno sommate ben 27.535 persone del comparto.
Sul fronte del welfare aziendale e del benessere dei lavoratori il direttore generale annuncia: “Stiamo inoltre lavorando, in linea con le direttive della Regione del Veneto, nella direzione di migliorare il clima organizzativo aumentando il welfare aziendale a vantaggio dei nostri operatori - continua il direttore generale -. In tal senso abbiamo incaricato una figura di monitorare il clima all’interno delle unità operative e istituito un nuovo sportello per il supporto psicologico; abbiamo inoltre avviato iniziative per il tempo libero dei nostri operatori e istituito ferie solidali per sostenere coloro che si trovano in un momento di difficoltà. Ancora, sono in cantiere un nido aziendale per l’ospedale di Treviso oltre che alloggi convenzionati per gli operatori sanitari che arrivano da fuori città o che ne hanno necessità per ragioni personali”.
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