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17 agosto 2024

Treviso

Palpeggia una minore al Palaverde: Daspo di cinque anni a un ultras del Treviso Basket

Il provvedimento è stato emesso dal Questore della Provincia di Treviso Manuela De Bernardin

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Palpeggia una minore al Palaverde: Daspo di cinque anni a un ultras del Treviso Basket

TREVISO - Il Questore della Provincia di Treviso, Manuela De Bernardin, ha emesso un provvedimento di Daspo nei confronti di un ultras del Treviso Basket che si sarebbe reso responsabile di una molestia sessuale ai danni di una ragazza di soli diciassette anni. I fatti risalgono allo scorso 22 ottobre, quando al Palaverde di Villorba andava in scena l’incontro di Serie A di basket tra Nutribullet Treviso e Umana Reyer Venezia.

Il trentacinquenne, in particolare, avrebbe aggredito la giovane durante l’intervallo, mentre la stessa si trovava in fila al chiosco nelle immediate vicinanze dell’impianto sportivo. La diciassettenne, subito dopo i fatti, si era immediatamente rivolta ai poliziotti della Questura di Treviso, in servizio di ordine pubblico presso lo stadio, e – ancora scossa per quanto accaduto – aveva indicato l’uomo resosi responsabile dell’aggressione. Lo stesso era stato immediatamente identificato dagli agenti della D.I.G.O.S., che lo avevano subito riconosciuto come un ultras del Treviso Basket già gravato da un precedente provvedimento di D.A.S.P.O. emesso dal Questore della Provincia di Venezia nel marzo del 2023, valevole però per sole competizioni calcistiche. Da qui la decisione del Questore della Provincia di Treviso, nelle more della definizione del procedimento penale, di emettere un altro provvedimento di D.A.S.P.O. della durata di 5 anni, esteso questa volta anche alle partite di basket e finalizzato a neutralizzare future condotte del trentacinquenne pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica nell’ambito delle manifestazioni sportive.

Commenta il Questore De Bernardin: «La cultura e il valore dello sport devono essere una base per la crescita delle nuove generazioni. Non si può tollerare che un incontro sportivo diventi il pretesto per reati contro la convivenza civile». 


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| modificato il:

Gianandrea Rorato

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