Moretto Farm: acquaponica futuristica a Crocetto del Montello
L’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile di Johnny
| Sara Armellin |
CROCETTA DEL MONTELLO - Entrare nella serra dell’azienda agricola di Johnny è come fare un viaggio in un libro di scienze: non per nulla diverse scolaresche vengono volentieri in visita alla Moretto Farm proprio per vedere di persona cosa significa coltura acquaponica. Perché qui, nel cuore di Crocetta di Montello, si trova una realtà agricola che possiamo definire piccola solo per le dimensioni, perché è enorme nel potenziale di innovazione che racchiude.
Ma partiamo dall’inizio, cioè dal suo ideatore e fondatore: Johnny Moretto, classe 1986, dottore in Scienze Forestali e dottorato in Idraulica applicata all’agricoltura con svariati soggiorni all’estero tra Europa, Cina e Argentina per studiare e capire cosa significa sostenibilità in agricoltura. Già con queste premesse si può intuire quanto un ottimo percorso di studi, applicato a una mente curiosa e aperta come quella di Johnny, abbia permesso al nostro ragazzo di aprire partita iva come consulente e crearsi un ottimo giro di clienti nel giro di pochi anni. Ma qualcosa ribolliva in mente, mentre dava consigli ad altre aziende agricole su piani colturali e bandi PSR.
Complice l’amicizia con Andrea, dottore in Riassetto del territorio e Tutela del paesaggio e Matteo, ingegnere ambientale, nel 2019 Johnny decide di aprire la sua azienda agricola nel terreno acquistato con l’aiuto dei genitori e del PSR proprio di fronte a casa: piano alla mano, impianta una serra scaldata con un innovativo sistema di thermocompost, vasche per le carpe, pompe e sistemi di filtraggio. Questo è l’hardware necessario per praticare l’acquaponica, un metodo di coltivazione che unisce l’idroponica e l’acquacoltura, al fine di creare nella serra un ecosistema autosufficiente per la produzione di verdure, erbe aromatiche e frutta.
In poche parole: le carpe forniscono gli elementi nutritivi per le piante, mentre le piante depurano l’acqua per i pesci, con un risparmio idrico fino al 90% e un minimo ricorso a sostanze nutritive esterne. Dal punto di vista tecnico, gli escrementi prodotti dai pesci passano attraverso bio- filtri popolati da colonie di batteri, che trasformano l’ammoniaca in nitriti e poi in nitrati, elementi che vengono assorbiti dalle piante, le quali depurano l’acqua rilasciandola pulita ai pesci. Il tutto in ambiente salubre, in cui le piante crescono con le radici ben immerse nell’acqua ricca di sostanze nutritive.
Il risultato sono ortaggi di stagione sani e saporiti, che Johnny vende freschi secondo il raccolto, o trasformati in conserve di pomodoro, creme di verdure, preparati agrodolci o altri curiosi prodotti come il sale di sedano. Il tutto a disposizione di chi si reca in azienda agricola anche per una piacevole passeggiata tra i laghetti di riproduzione delle carpe, le arnie per le api e il piccolo boschetto lungo la Brentella della Piave. Perché i progetti di Johnny non finiscono qui: già sta pensando a nuove attività connesse all’acquaponica, come il turismo esperienziale e l’autoraccolta.
Non possiamo che tornare tra un anno per scoprire cos’altro di sarà inventato il giovane imprenditore agricolo, con la certezza che, visto l’alto tasso di innovazione, la nostra curiosità sarà ben soddisfatta.