Vittorio Veneto, inedita Via crucis sul Monte Altare
Questa sera, con la luna quasi piena, passeggiata alla Madonnina del Forno. Nell’abbraccio della natura
VITTORIO VENETO - Se marzo pazzerello non combinerà qualche burla atmosferica delle sue, questa sera, venerdì 22 alle 20.30 si terrà una inedita Via Crucis che partendo dall’area Fenderl, stazione dopo stazione, si snoderà sulle pendici orientali del Monte Altare. Si punta a raggiungere la meta, in base alle condizioni del terreno, presso la Busa del Forno dove si trova il roccioso capitello della Madonnina del Forno. Ad organizzare la celebrazione è don Mauro, responsabile della pastorale giovanile di Vittorio Veneto.
La luna è in fase crescente e domani toccherà il suo 93 per cento; se il cielo non sarà nuvoloso aiuterà i fedeli, chiunque voglia partecipare, ad immergersi in una suggestiva esperienza di fede in un ambiente unico. Unico per il profumato abbraccio di una natura in pieno sboccio primaverile; per la carezzevole brezza che normalmente soffia dalla Val Lapisina sfociando proprio in quel luogo; per la magia del cielo stellato. Soprattutto per il millenario, misterioso richiamo spirituale che in questa collina pulsa e che, con giusta disposizione d’animo, vi si può respirare.
Antichissimo, perché già dal VI sec a.C. e fino al IV d.C. la sua cima fu occupata da un santuario cleromantico. E poi San Gottardo, orribilmente offeso dai vandali graffitari. E la Croce Monumento ai caduti eretta nel 1953 dalla Azione Cattolica. E gli antichi oratori di Santa Elisabetta e San Zuane, l’edicola di Santa Rita che dà il nome all’ omonimo sentiero. Allargando appena un po’ il raggio San Paolo, San Rocco, San Lorenzo, San Michele, con la vista diretta su Santa Augusta e la Madonna della Salute. Ovunque uno zampillìo di religiosità, prima pagana e poi saldamente cristiana.
Nei primi anni duemila l’indimenticato don Antonio Moret salì alcune volte a celebrare Messa al capitello della Madonna dei Forno, in occasione della Festa dei panificatori. Sentirlo predicare lassù, col solo sottofondo della sorgente e del canto degli uccelli è stato un privilegio.