Progetto di ampliamento per l'aeroporto Canova: nuovo ricorso al Tar
Presentato dal Comitato Aeroporto Treviso, Legambiente e Italia Nostra dopo il via libera al progetto da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
| Isabella Loschi |
TREVISO - Presentato un nuovo ricordo al Tar del Veneto da parte del Comitato Aeroporto Treviso, Legambiente e Italia Nostra a seguito del via libera al progetto di ampliamento dell’aeroporto Canova da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dello scorso gennaio. Nei giorni scorsi l’Organizzazione di Volontariato per la Riduzione dell'Impatto Ambientale dell'aeroporto di Treviso Aps, congiuntamente a Legambiente nazionale e Italia Nostra nazionale, hanno inoltrato tramite, l’avvocato Matteo Ceruti un nuovo ricorso al Tar Veneto evidenziando le illegittimità del decreto 445 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha dato risposta positiva al progetto di sviluppo al 2030 del Canova.
“Il provvedimento - spiegano i firmatari - è stato emesso contro il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura, l’Enac, la Aeroporto di Treviso - Aertre Sp., la Regione Veneto, la Provincia di Treviso e i comuni di Treviso e di Quinto di Treviso. Esso segue il ricorso straordinario presentato al Presidente della Repubblica il 31 agosto dello scorso anno, e mette al centro l’istruttoria finalizzata al rilascio della Via ministeriale, giudicata gravemente lacunosa nelle parti in cui avrebbe dovuto valutare accuratamente l’impatto ambientale provocato dalla proposta di ampliamento dell’aeroporto, con particolare riferimento alle tematiche del rumore, della qualità dell’aria, della sicurezza e della salute delle comunità residenti”. Il nuovo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, dunque, dichiara l'illegittimità derivata dal decreto del MIT N 445 del 12 gennaio 2024, dall’accoglimento delle censure formulate nei confronti del decreto VIA, nonché le illegittimità proprie del decreto stesso.
Di seguito i punti principali presentati dal ricorso:
- Violazione dell'art. 6 d.lgs. 152/2006 in ragione dell'omessa sottoposizione del piano di sviluppo aeroportuale a Valutazione ambientale strategica.
Non c'è la VAS. L'approvazione di un piano di sviluppo aeroportuale dev'essere preceduta dalla VAS-Valutazione Ambientale Strategica perché quest'ultimo rientra tra i piani/programmi nel settore dei trasporti.
- Violazione dell'art. 3 del dpr 383/1994 per illegittima posticipazione del parere provinciale a "successive fasi procedurali" - eccesso di potere per contraddittorietà intrinseca della determinazione conclusiva della conferenza di servizi. Come dichiarato dalla Provincia non è stato possibile dare un parere in quanto Enac non ha mai fornito le integrazioni in precedenza richieste riguardanti la centrale di trigenerazione e i depuratori acque reflue.
- Violazione dell'art. 3 dpr 383/1994 - eccesso di potere per perplessità manifesta in relazione all'autorizzazione paesaggistica ex art. 146 d.lgs. 42/2004.
Non esiste autorizzazione paesaggistica sull'intero progetto di ampliamento come richiesto dal Ministero dell'Ambiente.
- Mancanza del presupposto e carenza di istruttoria in relazione alla verifica dell'ottemperanza alle prescrizioni del provvedimento di VIA.
Vi sono una serie di prescrizioni del provvedimento VIA di cui al decreto n. 104 del 24 marzo 2021 emesso dall'allora Ministro della Transizione Ecologica alla cui ottemperanza la Direzione Turismo della Regione ha subordinato il proprio assenso sul masterplan aeroportuale. Altre prescrizioni della VIA, relative alle opere di mitigazione ambientale, per cui il Comune di Quinto di Treviso ha addirittura dichiarato di essere impossibilitato a pronunciarsi in sede di approvazione e verifica di conformità urbanistica del medesimo masterplan. Non ci sono risposte per quanto riguarda lo spostamento dell'asilo per l'infanzia sito nel comune di Quinto e per quanto riguarda il nuovo piano di centraline di monitoraggio che doveva essere realizzato entro la fine del mese corrente. Soprattutto non ci sono riferimenti certi alle prescrizioni che riguardano rumore ed inquinamento atmosferico. È stata completamente dimenticata la prescrizione sullo stato della salute pubblica nei dintorni aeroportuali.
"La decisione della Conferenza dei Servizi del 12 gennaio è un atto che reputiamo irresponsabile poiché espone le amministrazionipPubbliche citate ad una continua sfilza di dichiarazioni contraddittorie e poco credibili riguardo alla procedura, al fine di ottenere sul progetto in esame le intese, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e gli assensi, comunque denominati, richiesti dalla normativa vigente ai fini del perfezionamento dell’intesa Stato-Regione Veneto”, spiegano dal Comitato aeroporto, Legambiente Treviso e Italia Nostra Treviso. “È altresì evidente che le istituzioni in campo hanno forzato i tempi della Conferenza dei Servizi in quanto alla fine di marzo sono scaduti i tempi concessi dal Ministero Ambiente per definire le risposte alla richiesta delle 13 prescrizioni imposte dalla Commissione di Valutazione Ambientale. Risposte che a tuttora non sono arrivate e che dovrebbero determinare un annullamento del procedimento”.