Monitoraggio del fiume Piave: criticità a Susegana e Salgareda
Legambiente e ARPAV Segnalano Problemi di Inquinamento e Cambiamenti Climatici
SUSEGANA-SALGAREDA - L'ultima tappa della campagna "Operazione Fiumi" di Legambiente Veneto si è conclusa con il monitoraggio del fiume Piave. L'iniziativa, supportata da ARPAV e finanziata da COOP Alleanza 3.0, ha rivelato dati significativi sulla qualità dell'acqua.
Durante questa quarta edizione, oltre al solito controllo del batterio Escherichia coli, sono stati esaminati anche il glifosato e i PFAS, nuovi parametri aggiunti per il 2024. Nel corso della tappa di San Donà, il fiume Piave è stato monitorato in sette punti. Due punti, situati a San Donà e Jesolo, hanno mostrato livelli di Escherichia coli sotto la prima soglia di allerta (1000 MPN/100ml). Tuttavia, gli altri cinque punti hanno superato leggermente questa soglia, rimanendo comunque sotto il limite massimo consigliato per lo scarico (5000 MPN/100ml).
Secondo l'ARPAV, il monitoraggio del 2023 ha valutato lo stato chimico del Piave come "buono", senza superamenti degli standard di qualità per le sostanze prioritarie. Tuttavia, sono stati rilevati superamenti annuali per alcuni pesticidi e fungicidi nel torrente Teva.
Francesco Tosato, portavoce di Operazione Fiumi, ha dichiarato che, nonostante i valori di Escherichia coli sopra la soglia di allerta, la depurazione del fiume non rappresenta un problema preoccupante. Tuttavia, Tosato ha sottolineato che la grande sfida per il Piave riguarda la sua capacità di resilienza ai cambiamenti climatici, che causano periodi di siccità alternati a intense precipitazioni.
Un'altra criticità riguarda la convivenza con attività economiche che sfruttano intensamente il fiume, rendendolo uno dei più artificializzati d'Europa. Nonostante i rischi idrogeologici, si continua a costruire e coltivare in aree a rischio, abusando dei prelievi d’acqua e di ghiaia, tagliando indiscriminatamente la vegetazione e imbrigliando le acque.
Legambiente sottolinea l'importanza di un approccio circolare e sostenibile per gestire l'acqua del Piave, riducendo l'impatto delle attività umane lungo il corso del fiume. È necessaria una strategia sovraregionale e coordinata per tutelare la risorsa idrica e prevenire l'uso indiscriminato.
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