Francesco Galifi, 25 anni dietro l’obiettivo
Una serata di beneficenza per celebrare il fotografo dell'Alta Marca trevigiana
| Clara Milanese |
CONEGLIANO – Quando arrivi ai 25 l’eventualità di cadere nella cosiddetta “crisi del quarto di secolo” è sicuramente un rischio da mettere in conto. Lui invece, il suo primo quarto di secolo da fotografo, lo sta vivendo come un trampolino di lancio verso un’ulteriore scoperta di se stesso. Che poi è l’essenza della sua carriera.
Francesco Galifi, coneglianese classe ’68, ha intrapreso un percorso che celebra la bellezza del suo territorio creando una storia che è testimonianza di passione, dedizione e scoperta di sé attraverso l’arte della fotografia. Nel 2000 avvia ufficialmente la sua carriera, un mestiere al quale è approdato per caso qualche anno prima, trovando lavoro in un negozio che vendeva materiale fotografico. Da lì le prime uscite con qualche cliente e l’epifania: “Volevo che quella fosse la mia vita, una vita all’aperto, nella più totale libertà”. Una libertà che a volte gli è costata cara: “Quella per la fotografia è un’attrazione totale e di conseguenza questo si ripercuote nella mia vita privata. Mi è sempre sembrato di fare una vita monacale, il mio non è un lavoro che ti dà dei riferimenti precisi (penso ad esempio a quella volta che ha nevicato a Natale e io sono scomparso fino alle tre del pomeriggio per fare le foto) e a volte ho trascurato parecchie persone, ma purtroppo il mio focus è sempre stato lì e forse questo è il prezzo da pagare”. I risultati di un tale sacrificio sono però lampanti, tanto che i suoi scatti sono arrivati perfino al Festival del Cinema di Venezia (sue le immagini del video istituzionale che racconta la bellezza delle Colline di Conegliano-Valdobbiadene), a Emma Bonino e a Papa Francesco, che hanno ricevuto in regalo quella che è probabilmente la sua più celebre foto, l’albero di cachi con la galaverna.
Domani, mercoledì 18 dicembre, alle ore 19, presso la sala degustazioni della cantina Le Manzane, questo primo quarto di secolo verrà celebrato con una serata di beneficenza: “Da oltre dieci anni sono orgoglioso partner della loro Vendemmia Solidale, così abbiamo pensato di abbinare le due cose. Presenterò un calendario in edizione limitata fatto con i 12 scatti più belli immortalati con la mia prima macchina fotografica, una Hasselblad. Ogni copia sarà venduta insieme a una bottiglia di Prosecco della vendemmia solidale e parte del ricavato andrà in beneficenza. Si tratta di un calendario del cuore, fatto di quelle foto che mi hanno dato l’idea che avrei potuto farcela”.