CENTRO STORICO: PERSI 170 POSTI DI LAVORO IN 18 MESI
Il sindacato di Confortin (Uil) chiede un incontro al nuovo assessore al Commercio del Comune di Treviso
| Laura Tuveri |
TREVISO - Antonio Confortin, segretario generale della Uil di Treviso chiede alle istituzioni di rispondere della perdita di posti di lavoro del comparto del commercio.
“Siamo preoccupati per la situazione creatasi in centro storico. Se molti parlano della chiusura dei negozi e della crisi del commercio, nessuno affronta il problema della perdita crescente di posti di lavoro che questo svuotamento ha provocato e continuerà a provocare. Una nostra analisi dice che in un anno e mezzo in centro storico si sono persi tra i 170 e i 200 posti lavoro, numero destinato a salire senza un intervento immediato” chiosa Confortin (nella foto).
Confortin intende, pertanto, chiedere al neo assessore al commercio Giuseppe Mauro un incontro urgente per affrontare il problema. Il numero uno della Uil fa sapere che alcune commesse del centro rimaste senza lavoro, si sono rivolte al sindacato esponendo la loro situazione di disoccupazione e chiedendo, soprattutto, aiuto concreto per ritrovare occupazione.
“Sono però solo alcune delle lavoratrici rimaste improvvisamente senza occupazione a causa della chiusura di un'attività commerciale in centro. Negli ultimi 18 mesi almeno 170 persone sono rimaste senza lavoro. Sono soprattutto giovani impiegati part time in bar o negozi. Con loro, secondo il nostro studio, ci sono anche degli imprenditori che avevano investito in un'attività commerciale e che adesso sono stati costretti a chiudere a causa dello svuotamento del centro storico” ha detto Confortin che chiede una rapida soluzione del problema che a Treviso è davvero preoccupante.
“Basta confrontare il centro storico di Castelfranco alle 20,30 con quello di Treviso alla stessa ora per rendersi conto della differenza. Là c'è un centro pieno di vita, qui uno in agonia. Tutto questo è inaccettabile, si deve trovare in tempi brevi una soluzione. E' arrivato il momento che qualcuno risponda di quanto accaduto fino ad oggi”.