UNINDUSTRIA PUNTA SUL LAVORO
E’ partito un progetto per incentivare il lavoro giovanile e per riqualificare chi ha perso l’occupazione
| Laura Tuveri |
TREVISO - Lavoro in primo piano per Unindustria Treviso che ha presentato un progetto che vale 1 milione e 500 euro. Si chiama "Progetto per il Lavoro" e vuol essere un aiuto concreto per il rilancio dell’occupazione a favore della comunità locale a dimostrazione della capacità delle imprese di produrre concreti risultati e di “camminare con le nostre gambe e dare prima ancora di ricevere”. I fondi messi sul piatto giungono da risorse dell'organizzazione, finanziamenti del sistema imprenditoriale e fondi pubblici, europei e regionali.
Si articola in quattro ambiti principali: istruzione tecnica e orientamento scolastico; lavoro giovanile; contrattazione su base territoriale e welfare; riqualificazione delle risorse umane. Il progetto, ricorda il presidente di Unindustria, Alessandro Vardanega (nella foto), è coerente con quell’idea di “fare da sé” che ha ispirato la marcia silenziosa, di chi “cammina con le proprie gambe e dà prima ancora di chiedere”, promossa a margine dell’Assemblea generale dello scorso maggio. Ma “fare da sé” per gli industriali trevigiani non significa fare da soli, come imprenditori, ma chiamare a raccolta le energie locali per lavorare insieme. Istruzione tecnica e orientamento scolastico.
Grande impegno degli industriali sarà promuovere la formazione tecnica, un grande cavallo di battaglia di qualche anno fa. Il progetto di Unindustria s’impegna a supportare la didattica e l’orientamento dei percorsi formativi tecnico-professionali e a promuovere, presso gli istituti trevigiani, la costituzione dei Cts, i Comitati tecnico-scientifici introdotti dalla recente riforma e partecipabili anche dagli imprenditori.
Prevista, inoltre, una specifica iniziativa per contribuire a fornire agli insegnati una maggiore conoscenza del sistema produttivo locale articolazione dell’attività a partire da novembre. Puntano molto al lavoro giovanile gli industriali trevigiani. Con “Giovani in fabbrica” intendono stimolare l’occupazione dei giovani sensibilizzando le imprese nei confronti del rilievo sociale che questo tema ha ormai assunto. Azione di sensibilizzazione verso le imprese associate e raccolta della loro adesione.
L’altro filone d’intervento riguarda il welfare territoriale/aziendale per avviare percorsi capaci di attivare dal basso soluzioni vantaggiose per le imprese e per i loro collaboratori. Questo significa realizzare accordi aziendali che coinvolgano imprese di uno stesso settore o di una stessa filiera. Unindustria Treviso avvierà negoziazioni “commerciali” con società assicurative, con Fondi sanitari, con la grande distribuzione, e così via, per predisporre i pacchetti di beni e servizi che andranno a integrare le retribuzioni del personale delle imprese coinvolte.
Il progetto prevede anche di ridare occupazione a chi l’ha persa. “Riqualificarsi per lavorare” contempla il reimpiego di lavoratori, attualmente in mobilità, appartenenti a imprese associate e aderenti a Fondo impresa. Il progetto – condiviso con Cgil Cisl e Uil provinciali – prevede il coinvolgimento di circa 130 lavoratori che potranno scegliere il proprio percorso modulare fino a un massimo di 400 ore di formazione.
Previste un’indennità di partecipazione – proporzionale alle ore di frequenza – fino a un massimo di 600 euro e la certificazione delle competenze acquisite compreso il rilascio di relativi “patentini” o certificati con valore legale e immediatamente spendibili sul mercato. Purtroppo fino ad ora, questa iniziativa è partito da qualche settimana, sono in pochi ad avere accettato di partecipare ai corsi.
”Con questo progetto abbiamo voluto dare risposte concrete per superare quella situazione di grande incertezza e quel sentimento di grande preoccupazione che pervade tutta la nostra comunità. Abbiamo focalizzato il nostro intervento sul lavoro essendo questa la grande risposta che dobbiamo dare, soprattutto ai nostri giovani” ha detto Vardanega.
La Uil plaude all’iniziativa di Unindustria Treviso, ma pensa che rischia di essere insufficiente, dati i numeri che caratterizzeranno l’orizzonte occupazionale nella Marca. “Senza un pacchetto di riforme strutturali che comprendano maggiori risorse da impiegare l’iniziativa degli industriali trevigiani rischia di rimanere di nicchia e sperimentale. Un compito questo che però è della politica, la grande assente. Per questo sciopereremo” commenta il segretario provinciale Antonio Confortin.