LA RICETTA DEL PD: LA NUOVA PROVINCIA DI MONTI SOSTITUISCA ENTI E CONSORZI
L'ente provinciale, però, resterà in piedi almeno sino al 2016
| Mauro Favaro |
TREVISO – Via il consorzio Priula. Così come gli altri che gestiscono i rifiuti del trevigiano, dal Tv1 al Tv3. Ma via anche gli Ato, Ats e ogni altra società di gestione del ciclo idrico integrato. Da cancellare pure i vari enti di bacino e i consorzi di bonifica, Piave in testa. A proposito di Piave, tra le cose da abolire ci finisce anche il Bim Piave di Treviso. Poi chi più ne ha più ne metta.
Il sottobosco dei cda pubblici è quanto mai affollato. E per questo ora il Pd provinciale, prendendo al balzo la palla della manovra Monti che ha messo in scaletta il dimagrimento e la riduzione delle Province, chiede di tagliare «i numerosi enti intermedi creati dai Comuni per gestire in forma associata i servizi». Stop? No, perché il cerchio si chiuderebbe facendo confluire tutte le gestioni in un solo soggetto amministrativo: le Province, guidate da un “sindaco dei sindaci”, immaginate da Monti.
«Si devono abolire gli enti di secondo livello che possono essere aboliti – mettono in chiaro Floriana Casellato e Franco Zanata – così si ridurrebbero davvero i costi della politica». Ora, comunque, un sub-emendamento alla manovra stabilisce che le Province come le conosciamo oggi decadranno a scadenza naturale. Per Treviso vorrebbe dire 2016. Insomma, c'è un po' di tempo.
E questo è bastato per far slittare la mega convention di tutti e sette i consigli provinciali del Veneto, inizialmente convocata per mercoledì al Sant’Artemio, con l'intento di votare un testo dell’Upi regionale contro le misure pensate dal governo.
«Una mega retromarcia della Lega – battono i tamburi dal Pdl, con in testa Alessio De Mitri, che per una volta applaude il "niet" del coordinatore Castro – perché han fatto due conti e si sono accorti che senza il nostro voto e quello dell’opposizione sarebbe finita con una sonora bocciatura del “Salva-Province"». Lo stesso pensa il Pd.
Per Muraro, però, non è affatto così. «Quel documento non è della Lega: lo spostamento è stato deciso dai consiglieri provinciali veneti, tra cui ce n’è una del Pd e due del Pdl – sbotta il presidente – poi è inutile che Fava (Pdl) e Silvestri (Udc) come rappresentanti all’assemblea delle Province italiane votino a sostegno del documento dell’Upi e poi a Treviso dicano altro rispetto al loro partito. Che coerenza c’è?».