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25 gennaio 2025

Treviso

ARRIVA IL DECALOGO PER ALUNNI, INSEGNANTI E FAMIGLIE

Per arginare il fenomeno della droga in ci vuole il pugno di ferro, parola di Filippo Lapi, questore di Treviso

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Treviso - Vertice, ieri, in Prefettura per pianificare strategie da adottare per contrastare il fenomeno della droga in classe. Tutti concordano sulla linea dura da adottare contro gli studenti che fanno uso di stupefacenti. La sollecitata il prefetto Vittorio Capocelli su indicazione dalle forze dell’ordine. Il verice è stato animato anche dalle accuse del questore di Treviso Filippo Lapi che denuncia atteggiamenti reticenti da parte di presidi troppo preoccupati a difendere il buon nome dell’istituto. Lapi chiede anche maggiore collaborazione da parte delle famiglie per poter arginare il fenomeno. Si ricorda che proprio da una segnalazione di una coppia di genitori è partita l’indagine della Squadra Mobile, denominata “Zero in condotta” che ha portato alla luce i recenti fatti che stanno mettendo in luce il giro di consumo e spaccio in diversi istituti della città. Ieri è stato anche messo a punto un documento tecnico, una sorta di vademecum, che indica alle scuole i provvedimenti da adottare nel caso in cui si riscontri l’uso di droghe, ma anche altri comportamenti illeciti e poco rispettosi dell’istituzione scolastica. Il documento prevede anche tutta una serie di buone pratiche da adottare da parte di famigliari e insegnanti. Si va dai provvedimenti disciplinari, alla segnalazione ai servizi sociali fino alla denuncia penale. I documento porta la firma dei rappresentanti di Provincia, Ufficio scolastico provinciale, questura, istituto penale minorile, servizi sociali dell’Ulss, coordinamento delle associazioni di volontariato e Unicef, punisce i comportamenti deviati degli studenti, ma pure quelli degli insegnati e delle famiglie. Tra le condotte impropri degli insegnanti sono elencati i ritardi, la mancata vigilanza, l’abbandono della classe, il linguaggio improprio e offensivo, il fumo in luoghi vietati, ma anche la gestione manchevole delle lezioni, gli atteggiamenti non collaboratori. Saranno sanzionati anche gli atteggiamenti dei famigliari che, per “proteggere” il figlio, di fatto ne danneggiano l’educazione. Vengono individuati interventi ad hoc per la scarsa collaborazione o l’assenza dei genitori ai colloqui, per i casi in cui i genitori sottovalutano comportamenti gravi degli alunni, delegittimano gli insegnanti, fanno scarsa vigilanza sui figli. Il decalogo contempla anche le ingiurie e le calunnie a danno dei compagni, le violenze fisiche, vessazioni, estorsioni, molestie, violenze sessuali. Il decalogo sarà illustrato ai presidi il 16 aprile al Palladio. Alla riunione parteciperà il direttore regionale Carmela Palumbo.






 


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