25 novembre 2024
Categoria: Altro - Tags: vino, etichetta, parlare, comunicare, Vino birichino, Michela Pierallini, Luigi Spagnolli, Ivana Ferrari, Vilar
Michela Pierallini | commenti |
Il vino parla - questo vino parla da solo - il vino comunica - questo vino dice tante cose - lasciamo che sia il vino a parlare – e chi più ne conosce, più ne scriva.
Ma il vino parla davvero?
Si, è scritto anche sul mio vocabolario del cuore, il Devoto e Oli, alla voce numero 2.
PARLARE:
1_ uso della lingua come fatto fonico o espressivo
2_ può indicare anche eccezionale immediatezza e vivacità figurativa o evolutiva, notevole espressività o evidenza, straordinaria abilità tecnica (in un ambito dall’artistico al magico).
Vado a cercare il significato della parola ECCEZIONALE: straordinario, unico
“Bene, ci siamo capiti? Siamo tutti d’accordo?
”
Questo è il mio pensiero a riguardo:
ci sono vini muti, resi muti per motivi commerciali, o perché non c’è nessun messaggio da veicolare oppure perché, più semplicemente, chi lo produce è muto.
Ci sono vini che comunicano prima attraverso il loro abito e poi, nel calice. A volte parlano di sfarzo, altre volte di semplicità, alcuni sono ammiccanti, eccentrici e poi si perdono nel bicchiere, comunque, qualcosa, nel bene o nel male, esprimono.
Ci sono etichette parlanti, eleganti, sincere, artistiche, anonime, tecniche, simpatiche e spiazzanti.
Ci sono vini che raccontano una storia, che ti accompagnano nel loro territorio, che parlano così a lungo da riuscire a sentirli anche dopo aver vuotato l’ultimo calice.
Ci sono vini di carattere e vini addomesticati, bianchi nerboruti e rossi smidollati.
Ci sono vini specchio del loro produttore, vini fratelli, cugini e vini parenti alla lontana.
“Comune denominatore è che il vino parla!
”
Mentre scrivo questo articoletto vedo passare su facebook le nuove etichette di un produttore trentino a me caro, Luigi Spagnolli, azienda agricola Vilar, e non posso fare a meno di portarle ad esempio, con le descrizioni di Ivana Ferrari che trascrivo direttamente con un copia/incolla:
Il MARZEMINO: questa immagine, con questo simpatico faccione, ci è venuta in mente pensando al nonno di Luigi, che portava sempre il cappello e proprio a Luigi stesso, che fino a qualche anno fa, aveva i baffi. Anche questo colore rosso acceso ci piaceva come rappresentativo, per questo vino. Abbiamo voluto aggiungere "CAMPO SILVANO", in ricordo dello zio di Luigi che aveva questa vigna nella zona di Brancolino.
Il CABERNET SAUVIGNON: uomo o donna? I lunghi capelli e le mani grosse lasciano spazio per interpretare questa immagine. Noi intendiamo il Cabernet proprio così: la mano grezza del contadino e la dolcezza di una donna.
Il GEWÜRZTRAMINER: qui è rappresentata la fatica che da sempre ha unito l'uomo e il cavallo nel lavoro dei campi..
Il MÜLLER THURGAU: qui abbiamo voluto omaggiare il nostro Trentino, con questo vino di montagna e gli animali che hanno sempre lavorato con l'uomo.
La NOSIOLA: che abbiamo voluto rappresentare con una donna sopra una nuvola, come simbolo di leggerezza e voluttà.
Conosco i vini dell’azienda Vilàr e le nuove etichette li rappresentano in pieno. Un elogio al designer che è riuscito ad entrare in empatia con il produttore e a tradurre le parole in disegno, il disegno in etichetta e l’etichetta nel vestito su misura. Il vino parla nel calice, ora può comunicare ancora chiuso in bottiglia.
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