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08 novembre 2024

Castelfranco

DA TRESFERIRE IL PRESIDE ACCUSATO DI AVER PICCHIATO UN DISABILE

Il padre del ragazzo scrive al Ministero: «Il provvedimento è arrivato tardi»

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Castelfranco - L’Ufficio Scolastico Regionale ha deciso di trasferire il preside della scuola media castellana che secondo le accuse avrebbe picchiato un ragazzino autistico. Intanto il padre dall’adolescente scrive al Ministero per far presente il suo disaccordo rispetto al modo in cui è stata affrontata la vicenda dalle istituzioni: secondo il genitore il provvedimento sarebbe dovuto arrivare prima.

Il fatto risalirebbe allo scorso anno. «Ora, a distanza di ben otto mesi – afferma il padre del ragazzino in un comunicato diffuso dal suo legale, l’avvocato Luciano Gazzola -, dopo la relazione depositata in data 18 febbraio 2008 dal Dirigente Tecnico Gian Antonio Lucca, quando oramai l’anno scolastico volge al termine e dopo altri solleciti, è giunta la lettera dal Direttore Generale dott.ssa Carmela Palumbo con cui quest’ultima comunica di aver ritenuto di valutare l’adozione della misura de “l’affidamento del preside a partire dal prossimo anno scolastico per un triennio, di un incarico dirigenziale presso altra istituzione scolastica, in applicazione del principio di rotazione degli incarichi”».

Quindi sarà trasferito, ma secondo il papà del ragazzo è troppo tardi. «Pertanto – continua la nota -, come ho temuto fin dall’inizio, si è cercato di “insabbiare” il caso e di attendere, come in effetti si è fatto, la conclusione dell’anno scolastico, prendendo un provvedimento, quindi confermando che qualcosa è accaduto, che fa, però, sembrare che nulla di importante sia successo».

«Il modo in cui si è svolta la vicenda – aggiunge il genitore – mi ha profondamente turbato ed ha creato in me un forte senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni, che non hanno ritenuto di rispondere né a me né ad altri ventidue genitori di alunni della scuola, se non dopo essere stati messi allo scoperto dai mass media e nemmeno è stato concesso l’incontro da me richiesto».

«Da parte mia, oramai – conclude –, non posso che attendere fiducioso l’esito delle indagini penali tuttora in corso augurandomi che quantomeno il Ministero della Pubblica Istruzione voglia intervenire per fare chiarezza sulla vicenda».

Ecco perché scrivere al ministro: «Questa lettera – recita lo scritto inviato al Ministero - non costituisce tanto un atto d’accusa nei confronti del preside. Si attendono, infatti, fiduciosi le decisioni dell’autorità penale investita del caso. Costituisce, invece, un atto d’accusa nei confronti dell’operato dei funzionari preposti che non hanno fornito nessuna chiara ed adeguata risposta». MC

 


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