STRAVOLTE LE NORMATIVE SUI BORGHI RURALI
Gli edifici nei terreni vincolati da destinare ai famigliari non potranno più essere venduti come edilizia convezionata
Castelfranco - L’amministrazione comunale ha deciso di stravolgere la norma che regolava le aree E4, ovvero i borghi rurali. In altre parole, probabilmente non ci sarà più la possibilità di vendere a terzi i fabbricati realizzati su terreni vincolati all’uso dei famigliari o ad edilizia convenzionata.
Fabbricati dedicati all’identità dei cosiddetti “colmelli”. La norma inserita nel Prg prevedeva di impedire la speculazione nelle aree fabbricabili in zona rurale, destinando i nuovi appezzamenti di terreno esclusivamente all’uso da parte dei figli o parenti stretti dei proprietari.
C’era però un dettaglio che di fatto costituiva una scappatoia, che, tra l’altro, come segnalato anche in consiglio comunale, innescava meccanismi che potevano facilmente portare all’evasione fiscale: la possibilità di vendere ad estranei di fatto era praticabile nel caso in cui il Comune, che secondo la norma aveva diritto di prelazione, decidesse di rinunciare all’acquisto. In questo caso il passaggio di proprietà doveva, però, avvenire secondo i canoni stabiliti dall’edilizia convenzionata, in altri termini allo stesso prezzo con cui avrebbe dovuto acquistare il Comune.
Più basso rispetto a quello di mercato. A scatenare la polemica in consiglio comunale, circa due mesi fa, il caso di una casa a Bella Venezia. Rientrava in zona E4. Il Consiglio Comunale era chiamato a votare per esercitare il diritto di prelazione. Che era accaduto? Gino Trentin, consigliere di maggioranza di Bella Venezia, aveva segnalato come la casa, del valore nominale di 360mila euro, di fatto valesse molto di più.
“Il valore di mercato è molto più alto – aveva dichiarato all’epoca Gino Trentin – almeno un terzo di più. Mi dispiace votare all’opposto rispetto al mio gruppo, ma se ci sono situazioni di questo tipo è mio dovere segnalarlo”. A dare manforte al consigliere di Vivere oppostosi alla volontà della maggioranza di non esercitare il diritto di prelazione, i gruppi di minoranza, andati all’attacco denunciando il fatto che si trattava di un meccanismo che poteva far scansare il pagamento di una buona fetta di tasse.
La polemica non era arrivata per nulla. Nell’ultima seduta del consiglio comunale, quando all’ordine del giorno c’era la discussione della 17esima variante al prg, la maggioranza si è ravveduta ed ha segnalato l’intenzione di cambiare la norma, togliendo quindi la possibilità di vendere ricorrendo all’edilizia convenzionata.
“La norma non era nelle finalità con cui l’avevamo pensata”, ha detto il capogruppo di Vivere Renato Tesser. “Abbiamo ristabilito la normalità – ha detto Giovanni Squizzato (Lega Nord) -. Si crea però una discriminante. Abbiamo graziato tre cittadini, ma magari qualcun altro ha già firmato un preliminare e finirà buggerato”.
MC