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20 aprile 2024

Treviso

SCOPERTI ALTRI 5 BABY SPACCIATORI

Una quindicenne ha rubato bancomat e gioielli della madre

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Treviso – Zero in condotta, l’operazione della Squadra Mobile di Treviso per fermare lo spaccio e il consumo di droga fra giovanissimi, miete altre vittime. Gli agenti coordinati da Riccardo Tumminia hanno perquisito le abitazioni di cinque ragazzi, due da poco diciottenni e gli altri due di 16 e 17 e 15 anni. Dopo la perquisizione studenti e genitori sono stati condotti in questura. A tutti i ragazzini coinvolti è stato notificato l’«avviso orale» firmato dal questore Carmine Damiano: una sorta di ammonimento. In pratica se commetteranno altri reati scatterà automaticamente il divieto di uscire da casa in alcune ore del giorno: diventerebbero dei sorvegliati speciali.

E’ stata la denuncia della mamma di una ragazzina di appena 15 anni a consentire l’operazione: accortasi dell'ammanco di denaro nel suo conto corrente, ha fatto denuncia per clonazine bancomat. I controlli della polizia hanno però accertato che a copmiere i prelevamenti non autorizzati era proprio la figlia. I cinque ragazzi perquisiti sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal fatto di aver smerciato la droga a una minorenne. Su di loro pesa anche il reato di ricettazione.  Sconvolti i genitori dei ragazzi, che hanno scoperto che i loro figli non solo erano consumatori ecstasy e chetamina, hashish e perfino cocaina, ma anche spacciatori.

A incastrarli è stata la 15enne che ha raccontato ai poliziotti come alcuni ragazzi l’avessero costretta per mesi a consegnare loro il denaro che rubava alla madre. In cambio del danaro, con cui si comperavano droga, vestiti firmati e ingressi nelle discoteche di Treviso e Jesolo, «concedevano» alla 15enne di continuare a far parte del branco. La giovane, pur di non rischiare l’emarginazione, continuava a sottrarre denaro alla madre, arrivando anche a rubarle dei gioielli del valore di circa 30 mila euro, rivenduti in un negozio di Treviso.

Tutto all'oscuro dei genitori, fino a luglio: quando la madre ha scoperto che le erano stati addebitati sul conto corrente prelievi di 1000 euro effettuati nel giro di due settimane e che lei non aveva mai fatto. Gli agenti della Mobile specializzati in clonazioni hanno scoperto che a farli era stata la figlia visionando i filmati della sua banca. Convocata in questura da Tumminia, la ragazzina ha confessato in lacrime il furto del bancomat e dei gioielli. A quel punto la baby ladra è stata allontanata da Treviso dalla genitrice, che ha deciso di aiutare i poliziotti nell’indagine. Indagine che ha portato agli scoperta dei cinque baby spacciatori. Anche questa volta, sottolinea la Questura, i genitori si sono rivelati un valido supporto nell’azione investigativa.

A sinistra: Riccardo Tumminia espone il risultato delle indagini - Sotto: il filmato della banca che ha incastrato la 15enne trevigiana (Foto Oggi Treviso)

 


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