OMICIDIO DAVID, CARCERE A VITA PER GEREMIA
Ieri sera alle 23 la sentenza dopo 6 ore di camera di consiglio
| Milvana Citter |
CONEGLIANO – Carcere a vita per l'omicidio di Eliseo David. Gennaro Geremia, 48 anni, imputato di omicidio volontario aggravato è stato condannato all'ergastolo con sei mesi di isolamento diurno, perdita della potestà genitoriale e condanna al risarcimento di 150 mila euro ai famigliari della vittima.
La sentenza è stata emessa dai giudici della corte d'assise intorno alle 23 di ieri sera, dopo sei ore di camera di consiglio.
Quella emessa nei suoi confronti dagli otti giudici, sei popolari e due togati, è una sentenza di piena colpevolezza, che ha accolto per intero le richieste del pubblico ministero Barbara Sabattini. A nulla sono valse le sei ore di arringhe dei due avvocati dell'imputato, Fabio Crea e Giuseppe Gulli che hanno basato l'impianto accusatorio “sulla mancanza di elementi individualizzanti della presenza di Geremia all'interno della villetta al momento del delitto” e sulla chiamata in correità da parte di Ivan Marin, l'altro esecutore reo confesso già condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere.
A nulla è valsa anche la breve dichiarazione che l'imputato ha fatto ai giudici prima che si ritirassero in camera di consiglio: «In questo processo non c'entro nulla e sono innocente».
Per i giudici della corte d'assise Gennaro Geremia è un assassino che ha agito con le aggravanti della premeditazione e del “coniugio” (sapeva cioè che la vittima era il marito della mandante Laura De Nardo, già condannata in abbreviato a 18 anni).
«Eravamo preparati, non c'erano possibili vie di mezzo o l'assoluzione o la pena massima, vista la presenza di due aggravanti e dell'assenza di una confessione – ha commentato a caldo l'avvocato Fabio Crea -. Quello che va sottolineato è però che questa sentenza è arrivata dopo quasi 6 ore di camera di consiglio, segno che molti degli elementi di contrasto rispetto alla tesi accusatoria, che abbiamo sollevato con la nostra difesa hanno evidentemente creato dei dubbi nei giurati. Elementi che non avremmo mai potuto far emergere ricorrendo al rito abbreviato, ma che solo in dibattimento potevano essere evidenziati». Gli avvocati hanno già annunciato che ricorreranno in appello.
«Una sentenza che rende giustizia alla memoria di Eliseo e alla sua famiglia e che è il frutto del grande lavoro fatto dalla procura» il commento a caldo di Valerio Piller Roner, il legale di parte civile che, insieme ad Antonio Prade, ha assistito il fratello di Eliseo, Esterino David e le quattro nipoti. Geremia è stato condannato anche al risarcimento dei famigliari della vittima, quantificato in 50 mila euro per il fratello e 20 mila per ciascuna delle nipoti, in aggiunta alle spese processuali.