Ore 8.00: riaprono anche nella Marca le scuole superiori tra desideri e timori
Il rientro in classe con dubbi e speranze al momento andate deluse
TREVISO - Hanno riaperto, questa mattina alle otto, dopo un tempo che è parso eterno, le scuole superiori in Veneto. Fuori dagli istituti non solo studenti in tenuta “anti-assembramento” in attesa di varcare le porte delle loro aule per tornare ad occupare il banco lasciato vuoto per tre mesi, più o meno. Davanti al “Besta” c’erano anche i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi, ma è stato come essere presenti in ogni istituto superiore della Marca, con un presidio e degli striscioni.
"La giornata di oggi è molto significativa per noi studenti e siamo sicuramente contenti di poter tornare nelle aule, ma ci sentiamo ancora insicuri su questo rientro e soprattutto ignorati. Né da parte del Ministero né dalla Regione è stato definito un piano per il rientro in sicurezza che si preoccupasse delle strutture scolastiche, dei trasporti, degli screening dei contagi e tutti gli altri fattori che influenzano il rientro a scuola” – ha scandito Carlo Garzara che della Rete di Treviso è il coordinatore, dando voce ancora una volta alla preoccupazione di rivedere tra poco un film già visto. “Abbiamo bisogno di un piano di ripartenza e ripensamento della scuola per poterci rimanere fino alla fine dell’anno, senza essere costretti a tornare alla dad per l’ennesima volta; non possiamo limitarci a parlare di rientro sì o rientro no, dobbiamo riflettere su come vogliamo tornare, come deve essere la scuola in cui vogliamo tornare. La DaD ci ha mostrato come gli studenti non si sentano a proprio agio all’interno delle scuole, tanto che molti studenti stanno vivendo il rientro a scuola come un forte disagio”.
La speranza coltivata in questi mesi dagli studenti ma dal mondo della scuola tutto era che l’emergenza persuadesse la politica a ripensare ai tempi, gli spazi e in generale il sistema scolastico italiano che si rivela uno dei più arretrati d’Europa. Per questo sono tornati a scrivere - insieme ai rappresentanti d'istituto e della Consulta – alla Giunta regionale, per raccontare della esperienza della didattica a distanza, dei timori per il rientro ma anche dei progetti per una scuola migliore. Per il 12 febbraio poi è stata convocata un’assemblea pubblica online per discutere e approfondire tutti questi temi. "In questo momento di ripresa dopo mesi davanti a uno schermo, in cui noi studenti dovremmo sentirci solo contenti di tornare in presenza, siamo ancora pervasi da dubbi e preoccupazioni- aggiunge Francesca Dalla Libera, della Rete degli studenti medi di Vittorio Veneto - mentre le istituzioni, dal Ministero alla Regione, non danno segni di vita, lasciando le nostre legittime domande senza risposta, dimostrando un’indifferenza demoralizzante per tutta la comunità scolastica”.