Ospedale di Motta: "Bilancio negativo per la prima volta dal 2013. Ma ora puntiamo a crescere"
Lo ha spiegato il riconfermato presidente dell'ente Paolo Pauletto
| Angelo Giordano |
MOTTA DI LIVENZA - Il Covid non perdona, bilancio in negativo, per la prima volta dal 2013.
Lo ha detto il riconfermato presidente Paolo Pauletto in una nota, poi ripresa anche dal bollettino interno dell’ospedale riabilitativo di Motta. «Ma ora puntiamo a tornare ai livelli precedenti alla pandemia», ha detto. L’obiettivo è quello di diventare anche centro per la ricerca.
Il 4 ottobre scorso è entrato in carica il nuovo CdA dell’ospedale ORAS di Motta, rinnovato in tutti i suoi componenti con l’eccezione dello stesso Pauletto, confermato nella veste di Presidente del CdA. L'Assemblea dei Soci si era riunita a Treviso alla sede legale dell’azienda sanitaria trevigiana a Villa Carrisi di Fiera. Orianna Romanello è stata designata quale nuovo Amministratore Delegato: succede a Francesco Rizzardo. Mentre il Consiglio comunale di Motta di Livenza lo scorso 29 settembre elesse il consigliere di propria competenza, cioè l’ex sindaco Paolo Speranzon.
Il resto del Cda era stato votato ancora a luglio: entrano Dania Bertinazzi, Direttore generale dell’Ipab “La Pieve” di Breganze (VI); Giuseppe Cenci, già Direttore dei Servizi, già Direttore Amministrativo delle Ulss del Veneto. Con loro appunto Orianna Romanello.
Spiega Pauletto: «Il turnover era inevitabile in virtù di una legge Regionale che non consente la permanenza in carica degli amministratori delle società controllate dalla Regione per più di due mandati. Va riconosciuto ai componenti del precedente CdA e all’a.d. Rizzardo una gestione efficace, incrementando attività, introiti e visibilità. Specie in un contesto complicato dall’onere di farsi carico, su richiesta della Regione, dell’Ospedale Codivilla Putti di Cortina per evitarne la chiusura. Situazione poi si chiuse positivamente nel 2019».
La prova più difficile doveva però essere ancora affrontata: «L’emergenza pandemia ha pesantemente coinvolto il nostro ospedale con un impatto negativo nell’operatività e nelle progettualità». E qui le dolenti note, anche a livello economico: «Sul piano operativo la chiusura forzata di sale operatorie di cardiochirurgia, neurochirurgia e pneumologia si è tradotta in un calo verticale di pazienti da riabilitare e in un corrispondente calo degli introiti. Ciò ha portato, per la prima volta dal 2013, a un bilancio economico-finanziario negativo, sia pur coperto dalle riserve precedentemente accumulate. Grazie agli sforzi congiunti di Personale, Direzione Sanitaria e Amministratori si è potuta tuttavia evitare una contrazione dell’impiego e assicurare i processi riabilitativi inderogabili».
“L’emergenza pandemia ha pesantemente coinvolto il nostro ospedale
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Ma non è stata l’unica conseguenza. «Sul piano della progettualità l’impatto della pandemia è stato anche più pesante visto il congelamento dei processi di trasformazione strutturale, finalizzati all’acquisizione di grandi apparecchiature e allo sviluppo dei rapporti con l’Università di Padova per il conseguimento dello status di IRCCS» (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, nda). Per contro nel triennio trascorso, nonostante la situazione di emergenza, in ORAS si è rinsaldato l’interesse per la ricerca, visto il numero di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali referenziate e l’accesso a progetti internazionali di ricerca.
“Puntiamo a riprendere con forza l'obiettivo di miglioramento continuo in assistenza e ricerca
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Proprio per questo Pauletto ha inserito, negli obiettivi del neonato CdA nel triennio 2021-2024, l’argomento: «Puntiamo a riprendere con forza l'obiettivo di miglioramento continuo in assistenza e ricerca, in cooperazione con l’Università di Padova. Puntiamo allo status di IRCCS. È il traguardo più importante da raggiungere per le ricadute che comporta sul piano culturale, assistenziale, operativo e finanziario».