PAESE, IL COMUNE PORTA IN TRIBUNALE IL TENNIS CLUB
Pronta una querela per appropriazione indebita
| Mauro Favaro |
PAESE – Basta con reti, racchette e palline. Scaduta la convenzione, ora scendono in campo le carte bollate. La giunta Pietrobon, infatti, ha annunciato una querela per appropriazione indebita contro il Tennis club di Paese, associazione che sino a giugno ha gestito il centro sportivo di via Olimpia, versando nelle casse di villa La Quiete un affitto di 4.500 all’anno.
Casus belli? Proprio la gestione dei campi, dal 1996 ad oggi. “Li hanno lasciati disastrati e per di più si sono portati via macchinari di proprietà del Comune – spiega l’assessore allo Sport, Giorgio Carraro – un danno per il pubblico che non può passare sotto silenzio e che ha messo in difficoltà anche chi, dopo il nuovo bando, è subentrato nella gestione”.
Cosa manca all’appello? A quanto pare non si trovano più non solo paletti, birilli e panchine, ma pure una macchina lavapavimenti e la copertura dei campi da tennis. Per un valore complessivo di qualche decina di migliaia di euro. Non proprio bruscolini. Quanto è bastato alla giunta composta da Lega e Pdl per far partire, a fine settembre, una lettera di diffida indirizzata al Tennis Club e, adesso, una querela, con risvolti penali, per appropriazione indebita.
“Avrebbero dovuto lasciare il centro come l’hanno trovato e, invece, non solo l’hanno abbandonato in uno stato di profondo degrado, ma per di più hanno fatto sparire anche cose acquistate dal Comune, come dimostrano le fatture – incalza Carraro – per noi, poi, tutte le migliorie apportate in questi anni al centro comunale adesso devono restare al centro comunale, a partire dalla copertura del campo da tennis”. Questo, però, ora lo deciderà un giudice.
L’unica cosa certa è che nel frattempo villa La Quiete e il nuovo gestore, l’Associazione dilettantistica sportiva sporting club di Paese, hanno dovuto ripartire quasi da zero e sistemare quattro campi in sintetico, pattinodromo, pista di atletica e tutte le altre strutture che si affacciano su via Olimpia. “Dai sopralluoghi è emerso che mancavano dei mezzi – conclude il sindaco, Francesco Pietrobon – capisco che ci possano essere dei dubbi su chi ha comperato alcune cose, ma non possiamo riacquistare con dei soldi pubblici quello che era già nostro e che ci è stato portato via”. E così la prossima partita si giocherà in tribunale.