Paese, mensa sequestrata per irregolarità
L'attività ispettiva si è estesa anche ad altre 22 mense scolastiche della Marca nel mese di ottobre
| Angelo Giordano |
PAESE - La mensa di un centro educativo per l'infanzia a Paese, già al centro dell'attenzione lo scorso 4 ottobre, è stata posta sotto sequestro amministrativo nell'ambito della campagna di controlli avviata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute. La struttura, che ospitava bambini tra i 2 e i 6 anni, operava senza autorizzazione per la refezione scolastica e senza registrazione sanitaria, un fatto che ha determinato il provvedimento di sequestro. L'attività ispettiva si è estesa anche ad altre 22 mense scolastiche della provincia di Treviso nel mese di ottobre, con risultati preoccupanti. Otto di queste strutture sono state dichiarate non conformi, con segnalazioni inoltrate all'AULSS competente. Le principali criticità riscontrate hanno riguardato violazioni igieniche e strutturali. In totale, sono state elevate 14 violazioni amministrative e sono stati sequestrati 267 kg di alimenti. Gli ispettori hanno rilevato carenze nella tracciabilità degli alimenti e nel rispetto delle norme igieniche, mettendo in evidenza la necessità di ulteriori interventi di vigilanza per garantire la sicurezza alimentare degli studenti.
A livello nazionale, i controlli nelle mense scolastiche, che proseguiranno per tutto l'anno scolastico, hanno coinvolto oltre 700 strutture tra scuole pubbliche e private, dalle scuole dell'infanzia fino agli istituti superiori e universitari. In circa una mensa su quattro, pari a 170 istituti, sono state riscontrate irregolarità di vario genere, che spaziano dalle carenze igienico-strutturali, come umidità, muffe e presenza di insetti, alla mancata tracciabilità degli alimenti e alla non conformità con i capitolati d'appalto. Le violazioni accertate ammontano a 225 tra amministrative e penali, con sanzioni per un totale di 130mila euro. Nei casi più gravi, cinque gestori sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria, e sono stati sequestrati punti cottura e dispense, oltre a 350 kg di alimenti per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.
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