VEDELAGO – «E’ un giorno importante: con l’inizio dei lavori per la “Porta dell’acqua” si avvera un sogno». Così il presidente del Parco del Sile, Alberto Magaton, ha celebrato ieri a Casacorba di Vedelago i primi 20 anni dell’ente. L’occasione giusta per presentare, a fianco di Gentilini, Muraro, Manzato e pure Red Canzian, il piano per la valorizzazione dell’area delle risorgive: un giardino didattico dove si sta ricostruendo il “fontanasso di Santa Brigida” e un giardino botanico da circa 9.500 metri quadrati, che ricreerà 6 habitat tipici del fiume, che dovrebbe essere pronto entro maggio.

Gli auguri di buon compleanno sono arrivati anche dalla Regione. «La tutela del territorio è ormai un imperativo categorico al quale non possiamo sottrarci – ha scritto Zaia in una lettera inviata ai vertici del Parco – e il Sile costituisce un centro nevralgico di assoluta rilevanza». E durante le celebrazioni già si guarda al futuro. «Per me ogni angolo del parco ha la sua storia da raccontare, e da difendere – ha sottolineato Magaton – il futuro ci spinge a far rete per consolidare la “Green way” (l’area protetta si estende su 11 comuni e 3 provincie, ndr), ma si può anche far rete verso l’esterno, cercando la collaborazione di altri Parchi».

Nella giornata di festa sono passati in secondo piano tutti i grattacapi: a cominciare dal nuovo elettrodotto da 380 mila volt che, senza troppi giri di parole, dovrebbe squarciare l’aera protetta con piloni alti anche 50 metri. Anche se non manca chi, pur complimentandosi per l’importante traguardo raggiunti, sprona tutti a fare un po’ meglio di quanto non si sia fatto sino ad oggi. «Faccio i miei più sentiti auguri al Parco e a Magaton – interviene il sindaco di Silea, Silvano Piazza – ma colgo l’occasione per invitarlo a dare vita a un comitato di sindaci che si riunisca con una certa periodicità, con l’auspicio che le logiche di sviluppo strategico superino le logiche di schieramento politico». Dopo i 20 anni, insomma, bisogna continuare a crescere.