PEDOFILO ABUSAVA DEI FIGLI DELLA CONVIVENTE
Colto in flagranza mentre violentava uno dei due ragazzini
| Laura Tuveri |
Treviso - Ennesimo, deplorevole episodio di violenza sessuale su minori. Sabato mattina, dopo sofisticate indagini avviate alla metà di settembre, gli uomini della squadra mobile di Treviso hanno arrestato un cinquantenne che abusava dei due figli della convivente, due maschietti di nove e dodici anni.
La notizia è stata diramata questo pomeriggio dal procuratore della repubblica Antonio Fojadelli e dal dirigente della squadra mobile della questura di Treviso, Riccardo Tumminia. L’uomo, un imprenditore artigiano con buone possibilità economiche, residente in città, è stato colto in flagranza di reato, grazie a sofisticati strumenti di audio e tele controllo utilizzati per incastrarlo definitivamente.
Per lui l’aggravante che era convivente delle giovani vittime. “I poliziotti, per mesi, sono stati incollati davanti a dei video con il triste compito di appurare se i sospetti a carico del pedofilo fossero veri” ha detto Tumminia. I poliziotti riuscendo, finalmente, a ottenere le prove necessarie, si sono immediatamente precipitati a casa dell’artigiano per arrestarlo.
L’uomo si è lasciato catturare senza proferir parola, senza, dunque, chiedere chiarimenti, come se si aspettasse che prima o poi qualcuno lo inchiodasse alle proprie responsabilità. Una volta in Questura, comunque, ha negato ogni addebito.
Per ora non ha ritenuto di dover nominare un legale di fiducia, ma ha optato per il difensore d’ufficio. Pare che la madre delle due innocenti vittime non fosse al corrente della violenza perpetrata ai danni dei figli.
A consentire l’identificazione e il successivo arresto del pedofilo sono stati alcuni famigliari che si sono rivolti al dipartimento dell’età evolutiva dell’Ulss 9 di Treviso. Alcuni famigliari, non la mamma, dicevamo, probabilmente il padre, hanno colto da parte dei due fratellini degli strani atteggiamenti e la richiesta di riproduzione di gesti tipici dell’atto sessuale. Uno dei due bambini aveva anche fatto un disegno piuttosto esplicito (in foto) che, inequivocabilmente richiama all’atto sessuale.
Quel che sconcerta in tutta questa vicenda è che i due adolescenti fossero molto affezionati al loro padre putativo che era riuscito a far passare i suoi depravati gesti in innocenti giochetti. I bambini a quanto pare erano affezionati all’uomo tanto che non vedendolo a casa in questi giorni, preoccuapti, hanno chiesto dove fosse andato.
I parenti, per non turbarli ulteriormente, hanno detto loro che era partito per un viaggio di lavoro. Fojadelli e Tumminia, nello stigmatizzare l’episodio, hanno colto l’occasione per rivolger a tutti un appello. Trovare la forza e il coraggio per denunciare episodi come questi, purtroppo molti di più di quanto non si pensi, che avvengono proprio fra le mura domestiche.
Molte volte - è stato precisato – i casi di abusi sessuali su minori vengono rilevati con più facilità da persone estranee alla famiglia, molto spesso dagli insegnanti. I famigliari pare non riescano a cogliere i segnali di un disagio che i bambini quasi sempre manifestano, forse per incredulità o forse per paura di guardare in faccia la realtà.
In foto: Riccardo Tumminia dirigente della squadra mobile della Questura di Treviso e Antonio Fojadelli, procuratore della Repubblica di Treviso durante la conferenza stampa.