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26 luglio 2024

Castelfranco

Pellegrini da Roma a Castelfranco lungo le orme del beato Enrico

Il gruppo di pellegrini-ciclisti ha percorso il cammino del beato da Bolzano fino ad Altino, facendo sosta nella città del Giorgione. L'assessore Giovine: "Turismo religioso come attrattiva per Castelfranco".

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Associazione sportiva “Sport emotion” a Castelfranco

CASTELFRANCO - L’assessore al turismo, Gianfranco Giovine, ha accolto ieri mattina in centro a Castelfranco un gruppo di ciclisti romani dell’associazione sportiva “Sport emotion” che sta seguendo il Cammino del beato Enrico, facendo tappa nella Città del Giorgione. Il cammino ripercorre l’ipotetico itinerario percorso dal beato nel XIV secolo, quando, partendo dal natio Tirolo, giunse fino al capoluogo della Marca, dove visse aiutando poveri e malati, venendo ricordato anche dal Boccaccio nel suo Decameron.

I 14 ciclisti erano partiti da Bolzano due giorni fa dove don Paolo Rizzi aveva impartito loro la benedizione davanti alle reliquie del Beato. Quindi hanno raggiunto Trento attraverso i sentieri che dominano il lago di Caldaro e giù in val d’Adige fino alla tappa di ieri mattina a Castelfranco Veneto, dove si sono intrattenuti qualche ora prima di proseguire fino a Treviso. Qui il gruppo ha ottenuto il certificato di arrivo in Città da parte di Paolo Spolaore, responsabile della Confraternita di San Giacomo e della Compagnia di Santiago e del beato Enrico da Bolzano e autore di una guida sul Cammino del beato Enrico. I ciclisti sono stati poi accompagnati dall’assessore in visita alla Pala del Giorgione e ai luoghi simbolo di Castelfranco.

Castelfranco che - si ricorda - è tappa di due cammini religiosi: oltre al Camino del beato Enrico che si snoda da Bolzano a Treviso fino alla Laguna di Venezia, infatti, vi passa anche il Cammino di Sant’Antonio che ripercorre la vita del Santo in Italia, percorso recentemente da una congregazione di frati minori conventuali e diversi pellegrini, trasportando una reliquia ex ossibus di sant’Antonio. Durante l’incontro l’assessore ha infatti voluto sottolineare l’importanza del turismo religioso, forse la forma più antica, la cui costante crescita rappresenta anche un’ulteriore possibilità di sviluppo per il turismo e l’attrattività della Città murata.

 


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Leonardo Sernagiotto

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