"Perché il sindaco non ha mai presenziato alla cerimonia in ricordo del rastrellamento nazifascista?"
“Motivi ce ne sono stati tre – ha risposto il sindaco Miatto -. Posso assicurarle che sono stati diversi l’uno dall’altro e tutti di carattere personale. E’ presumibile che lo possa fare in futuro”
VITTORIO VENETO - Domenica 12 settembre, in Cansiglio, si è svolta la cerimonia in ricordo di uno degli episodi bellici più significativi avvenuti nel nostro territorio durante la guerra di Liberazione.
“Nel 1989, le istituzioni civili e militari della provincia di Treviso vollero con forza e determinazione istituire questa cerimonia in ricordo del tragico rastrellamento nazifascista perpetrato tra l'8 e il 9 settembre del '44 contro le brigate partigiane della Divisione Garibaldi "Nino Nannetti" dislocata sull’altopiano del Cansiglio – ha spiegato ieri sera in consiglio comunale il consigliere di minoranza Mirella Balliana -. Alla città di Vittorio Veneto è stato attribuito il ruolo di città ospitante della cerimonia che negli anni ha acquisito un valore regionale e nazionale; oltre agli aspetti organizzativi che da sempre sono seguiti dall’ufficio Affari istituzionali e cerimoniale in collaborazione con le associazioni combattentistiche, è consuetudine che il Sindaco apra la cerimonia con un discorso di saluto, impegno sempre ottemperato da quando tale ricorrenza è stata introdotta. Con la presente domanda sono a chiederle la motivazione per la quale Lei in qualità di Sindaco della Città di Vittorio Veneto non abbia mai ritenuto, in questi primi tre anni del suo mandato, di presenziare a questa importante commemorazione”.
“Motivi ce ne sono stati tre – ha risposto il sindaco Antonio Miatto -. Posso assicurarle che sono stati diversi l’uno dall’altro e tutti di carattere personale. E’ presumibile che lo possa fare in futuro”.