Permuta per il nuovo archivio comunale: la Corte dei Conti chiede l'archiviazione immediata
Cassata la richiesta di legittimità sulla permuta presentata dal consigliere PD Sartoretto. Esulta il sindaco Marcon: "Sartoretto continua a sproloquiare sugli atti della maggioranza"
CASTELFRANCO - La Corte dei Conti mette la parola fine alla querelle sulla permuta per il nuovo archivio comunale. L’organismo di controllo statale ha notificato l’immediata archiviazione del caso sollevato dal consigliere di opposizione Sebastiano Sartoretto, sancendo la validità della delibera del Consiglio comunale sull’operazione immobiliare, votata dalla sola maggioranza.
La vicenda verteva su un immobile posto in via dell’Industria, ideale per ospitare l’archivio comunale, di proprietà della Banca Popolare di Vicenza. Messo in vendita dalla banca, nonostante l’interesse mostrato dal Comune di Castelfranco, lo stabile era stato acquistato dall’Alessio Elettrosicurezza srl per 300mila euro.
La ditta aveva poi offerto lo stesso stabile al Comune per 450mila euro. Si era giunti così ad un accordo: il Comune avrebbe permutato con la ditta un’area comunale di 2.500 metri quadrati vicino alla Guardia di Finanza, valutata inizialmente 1 milione di euro, ma successivamente stimata 300mila euro. Una permuta alla pari dunque, che tuttavia non aveva convito il consigliere Sartoretto, che, vedendo delle opacità nel comportamento della giunta, aveva richiesto il coinvolgimento della Corte dei Conti per avere un parere di legittimità sulla delibera della permuta.
La richiesta di archiviazione è naturalmente salutata con favore dal sindaco Stefano Marcon: “È la dimostrazione che, ancora una volta, il consigliere Sartoretto ha perso una buona occasione non solo per tacere, ma anche per non accusare la maggioranza e il suo operato fino al punto di scomodare la Corte dei Conti. La cosa è grave perché le accuse arrivano da una persona che, per professione, dovrebbe rappresentare la legge e, dunque, conoscere il significato di legittimità. Dispiace che per l’ennesima volta il consigliere sproloqui sulla validità degli atti comunali con critiche irricevibili che, oltre ad offendere, tolgono tempo e spazio a proposte costruttive per il bene della Città”.
Dal canto suo, il consigliere Sartoretto replica: “Non ho ancora visto la comunicazione della Corte dei Conti, che il sindaco non ha avuto neanche il buon gusto di comunicarmela. Nel riservarmi di leggere le carte, posso solo dire che siamo abituati alla saccenza e alla spocchia del sindaco, mentre nella sua maggioranza si vedono chiaramente le crepe. Rimango inoltre convito che l’operato dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Filippetto debba essere indagato fino in fondo”.