Pesticidi “a segno”. Ecco il kit anti deriva
Test sul campo a San Pietro: arriva la macchina per non inquinare
| Andrea De Polo |
SAN PIETRO DI FELETTO – Si sono sfidati in campo aperto. Da una parte, un atomizzatore tradizionale. Dall’altra, uno con il nuovo “kit anti deriva”. Gli agricoltori accorsi martedì pomeriggio a San Pietro di Feletto si sono strabuzzati gli occhi: mentre il primo (ma era cosa nota) disperdeva nell’atmosfera almeno metà dei prodotti fitosanitari irrorati, il secondo indirizzava il getto direttamente sul vigneto. Meno costi (perché meno prodotto viene sprecato), più efficacia, e meno polemiche (non saremo costretti a respirare la deriva dei pesticidi irrorati dagli altri).
Il kit è stato presentato dal Consorzio di Tutela Prosecco Docg, che lo ha concepito avvalendosi della collaborazione dell’Università di Padova. È già disponibile sul mercato, per chi acquista un atomizzatore nuovo: costo, circa 10 mila euro. Per chi non vuole rottamare la sua vecchia macchina irroratrice, c’è sempre il piano B: installare il kit in un’officina meccanica, e risparmiare (bastano, si fa per dire, circa 3 mila euro). Stop, finalmente, a macchine inquinanti: «Nel territorio sono presenti molte attrezzature ormai inadeguate e obsolete – spiegano i professori Giuseppe Zanin e Cristiano Baldoin, Università di Padova – con le quali è difficile distribuire efficacemente le soluzioni a causa delle limitate possibilità di regolazione: ventilatori spesso sovradimensionati e con impossibilità di intervenire sulla regolazione del flusso d’aria».
Il kit prevede una ventola apposita, che regola il flusso d’aria e lo indirizza verso le foglie: né più in alto, né più in basso. Il kit, per ora, non è un obbligo di legge: utilizzare atomizzatori che non disperdono il prodotto, però, conviene soprattutto agli agricoltori.