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20 luglio 2024

Cronaca

I più tartassati dalle tasse in Veneto sono padovani e trevigiani

È quanto risulta da un’indagine dell’Ufficio studi della CGIA - Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

fisco

VENETO - Sono i residenti della provincia di Padova i contribuenti Irpef più tartassati del Veneto. Nel 2022 hanno versato all’erario un’imposta media sui redditi delle persone fisiche pari a 5.872 euro. Seguono i soggetti Irpef di Treviso con 5.471, di Vicenza con 5.427, di Verona con 5.337 e di Venezia con 5.151. I meno “vessati”, invece, sono i residenti di Belluno e di Rovigo; sempre nel 2022 l’Irpef media pagata al fisco nella provincia dolomitica da ogni singolo contribuente è stata pari a 4.870 euro e in quella polesana a 4.463 euro. Il dato medio regionale, invece, si è attestato sui 5.380 euro.

A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA (Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato) che ha messo a punto la graduatoria per importo Irpef medio versato all’erario dai contribuenti veneti. Un dato, fanno notare gli artigiani mestrini, che va letto con attenzione: così come afferma il comma 2 dell’articolo 53 della Costituzione, il nostro sistema tributario è fondato sul criterio di progressività. Pertanto, le province dove il prelievo Irpef medio è più importante sono anche quelle dove i livelli di reddito sono più elevati. Va altresì segnalato che, verosimilmente, dove si paga di più, la qualità e la quantità dei servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche di questi territori spesso sono di rango superiore rispetto a quelli somministrati nelle altre aree del Paese dove si pagano meno tasse.

Insomma, a Padova, Treviso, Vicenza, etc. è vero che il prelievo fiscale è più elevato, ma ciò è ascrivibile al fatto che in queste province la concentrazione dei contribuenti più abbienti è maggiore che nel resto della regione. Inoltre, è utile ricordare che rispetto alla stragrande maggioranza delle altre realtà urbane, questi cittadini pagano di più, ma al contempo beneficiano di servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, cultura, tempo libero, etc.), che spesso presentano livelli di qualità non riscontrabili altrove.
 


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| modificato il:

Margherita Zaniol

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