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30 novembre 2024

Treviso

POLTRONE D'ORO, "UN'ALTRA TREVISO" FA I CONTI IN TASCA AL CENTRODESTRA

Tra stipendi e indennità se ne vanno 1,3 milioni l'anno

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

POLTRONE D'ORO,

TREVISO – Oltre 1,3 milioni di euro. Questa la cifra complessiva, fatta di stipendi e indennità, tutto lordo, per carità, che sarebbero pronti a portarsi a casa quest'anno i politici di casa nostra titolari di posti pubblici in enti, consorzi e società ex-municipalizzate.

Il conto è stato fatto dall'associazione “Un'altra Treviso”, che ha messo in fila i compensi dei rappresentanti nominati in quota centrodestra (ma non solo) e pubblicato tutto sul neonato blog dedicato alla “Casta Padana”.

“E' un nuovo strumento che serve per offrire e per ricevere informazioni sull'occupazione degli incarichi pubblici da parte dei leghisti e dei loro alleati – mette in chiaro Luigi Calesso – diamo così un quadro degli incarichi e dei compensi di cui siamo a conoscenza e ne cureremo l'aggiornamento con le informazioni di cui via via entreremo in possesso: chiediamo ai lettori di segnalarci altre situazioni, altri posti e poltrone affidate unicamente sulla base dell'appartenenza politica in modo da costruire la mappa del potere leghista”.

Gli esempi già non mancano. Nicola Cecconato (in foto), assessore al Bilancio a San Vendemiano e recordman di incarichi pubblici, guadagnerebbe come presidente dell'Istituto sviluppo agroalimentare con sede a Roma poco più di 352 mila euro. Poco lontano Fulvio Zugno, assessore al Bilancio di Treviso, in qualità di presidente di AscoPiave, revisore dei conti della Provincia e consigliere del Consorzio energia Veneto si porterebbe a casa circa 213 mila euro.

A chiudere il podio è Francesco Pietrobon, sindaco di Paese, che come presidente di Ater vanterebbe un compenso complessivo di oltre 52 mila euro. Medaglia di legno a Marco Fighera, ex primo cittadino del Pdl di Istrana che nella nuova veste di presidente di Alto trevigiano servizi guadagnerebbe circa 50 mila euro all'anno. Qui l'elenco completo.

“Non siamo certo noi a pensare che la politica debba rinunciare all'indirizzo ed al controllo dei servizi pubblici ma ciò non significa che gli incarichi di gestione vadano affidati a politici, ex-politici, politici trombati, giovani politici di belle speranze – conclude Calesso – pensiamo infatti che la malagestione degli enti e delle società pubbliche, causata anche dalla inadeguatezza di chi è nominato a gestirle, causi all'erario pubblico e quindi alle tasche dei contribuenti danni molto più gravi di quelli dovuti al finanziamento pubblico ai partiti, al loro utilizzo fraudolento, agli stipendi ed ai privilegi, pur sicuramente eccessivi, di parlamentari regionali”.

Il conto fatto dall'associazione "Un'altra Treviso"

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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