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21 dicembre 2024

Mogliano

Premio Berto, ecco i finalisti

La proclamazione del vincitore sabato 2 luglio a Ricadi Capo Vaticano

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Premio Berto, ecco i finalisti

MOGLIANO - Sergio Baratto,  con La Steppa, Mondadori, Giovanni Fiorina, con Masnago, Marsilio Editori, Mauro Garofalo, con Alla fine di ogni cosa, Frassinelli, Cristian Mannu, con Maria di Isili, Giunti Editore, Mimmo Rando, con Omero al faro, Rubbettino Editore.

E’ questa la cinquina dei finalisti dell’edizione 2016 del Premio Letterario Giuseppe Berto scelta dalla Giuria del Premio che si è riunita a Mestre.

 

Una cinquantina le opere prime selezionate, tutte di narrativa, com’è peculiarità del Premio Berto tornato dallo scorso anno, dopo una breve pausa, a svolgere nel nome dello scrittore di Mogliano Veneto quel ruolo di scopritore di talenti letterari italiani iniziato nel 1988 a dieci anni dalla sua prematura scomparsa.

 

Nella composizione del panel delle opere partecipanti, prevalgono gli autori uomini, che sono una trentina, il doppio delle autrici, le case editrici del Norditalia, che sono circa la metà del totale, con un significativo aumento, però, di quelle del Sud che sono una dozzina. Importante la partecipazione di editori medio-piccoli, la metà del totale, mentre sono tutte presenti le Case Editrici italiane di maggiori dimensioni.

 

Il vincitore di questa XXIV edizione del “Berto”, cui andrà un premio di 5.000 euro, sarà proclamato a Ricadi, città nella quale lo scrittore visse gli ultimi anni della sua vita e dov’è sepolto, nel corso di una cerimonia che si svolgerà sabato 2 luglio. Riprende, quindi, anche la tradizione del Premio di fare da ponte tra il Veneto e la Calabria, tra Mogliano Veneto e Capo Vaticano, i luoghi emblema della vita di Giuseppe Berto.

 

Presieduta da Antonio D’Orrico, critico e giornalista del Corriere della Sera, la Giuria del Premio (nella foto) da quest’anno comprende anche Nicola Fiorita, Università della Calabria e scrittore, e Mimmo Gangemi, scrittore calabrese, che si sono uniti a Cristina Benussi, Università di Trieste, Enza Del Tedesco, Università di Trieste, Giuseppe Lupo, Università Cattolica di Milano e scrittore, Laura Pariani, scrittrice, Stefano Salis, critico e giornalista del Sole 24 Ore e Alessandro Zaccuri, critico, scrittore e giornalista dell’Avvenire.

 

“Quest’anno al Premio hanno concorso opere molto diverse tra loro, sicuramente indice di vitalità, di ricerca e curiosità. Ci sono romanzi-romanzi, romanzi visionari quasi fantascientifici, ci sono molti romanzi che parlano dei grandi miti, quasi un ritorno alla classicità, e tantissimi libri legati alla cronaca corrente e ai grandi problemi derivanti dalla situazione congiunturale, dalla crisi, dai risvolti criminali quotidiani. Da questo punto di vista, la lettura di queste opere prime offre la possibilità di vedere come persone che per la prima volta si avvicinano al mondo della letteratura e della scrittura riescono a raccontare l’Italia, la sua tradizione, la sua contemporaneità con risultati di grande efficacia” ha commentato Antonio D’Orrico, Presidente della Giuria.

 

La XXIV edizione del Premio Berto è promossa dall’Associazione Culturale Giuseppe Berto, cui partecipano anche Manuela e Antonia Berto, moglie e figlia dello scrittore, e dal Sistema Bibliotecario Vibonese, col patrocinio del Comune di Mogliano Veneto, la collaborazione del Liceo Statale “Giuseppe Berto” di Mogliano Veneto e il finanziamento della CGIA di Mestre, sponsor principale, e del Colorificio San Marco.

 

“Essere riusciti a riprendere il Premio Berto nella sua forma tradizionale di alternanza tra Mogliano Veneto e Ricadi Capo Vaticano è per il Sistema Bibliotecario Vibonese motivo di grande soddisfazione perché rinsalda i legami nord sud com’era nella sensibilità di Giuseppe Berto. E’, altresì, un evento culturale di grande prestigio che ci aiuta molto nel nostro lavoro per la crescita della lettura e della cultura in Calabria e per la qualificazione dell’offerta turistica locale” ha commentato Gilberto Floriani, Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese.

 

“Il Premio Berto costituisce un'eccellenza della nostra Città. Una manifestazione di altissimo valore culturale per la quale abbiamo impegnato con assoluta determinazione la nostra Amministrazione Comunale, consapevoli che il Premio Berto, ed il ricordo stesso della sua figura storica e culturale, non potessero scivolare nel dimenticatoio o non essere adeguatamente celebrati come, purtroppo, accaduto negli anni passati.” ha commentato Carola Arena, Sindaco di Mogliano Veneto.

 

“La CGIA di Mestre sostiene il Premio Berto perché è un punto di riferimento a livello nazionale per la letteratura del futuro. La nostra Associazione ha una forte sensibilità per la cultura, come dimostrano le attività della Fondazione Impresa e della Fondazione Moressa. Inoltre, da sempre è attenta al mondo giovanile e della scuola poiché sono molti i giovani che si preparano per diventare i futuri imprenditori artigiani”, ha affermato Roberto Bottan, Presidente della CGIA di Mestre, sponsor principale del Premio.

 

 

 

La cinquina: le motivazioni della Giuria

 

Sergio BarattoLa Steppa, Mondadori

Un romanzo di iniziazione che sottintende un lucido giudizio morale, un’utopia negativa che non rinnega la terribile bellezza di una storia d’amore, un angolo della provincia lombarda che si allarga a contenere il mondo intero: sono gli elementi più caratteristici di un esordio che si segnala per la forza e l’esattezza di una lingua severa e commovente, implacabile come l’incubo che descrive.

 

Giovanni FiorinaMasnago, Marsilio Editori

Un romanzo ambientato nel mondo della pallacanestro e in una realtà assai vicina a quella della città metropolitana. Una storia di illusioni e di disincanto, con una scrittura tesa a manifestare il disagio di un'epoca che continua a inquietare le coscienze degli uomini e proietta i giovani in un alone di età inconclusa.

 

Mauro GarofaloAlla fine di ogni cosa, Frassinelli

Racconta la storia di Rukeli Trollmann, pugile che per le sue origini sinti viene privato del titolo di campione del mondo: tema quanto mai attuale nel dibattito europeo inclusione - esclusione, scritto nei modi immediati di chi privilegia una comunicazione emotiva.

 

Cristian MannuMaria di Isili, Giunti Editore

Con Maria di ĺsili Cristian Mannu costruisce una narrazione densa e potente, visionaria e suggestiva, epica e terragna. E lo fa attraverso una lingua ora asciutta, ora estenuata, ora parlata, ora rarefatta e cadenzata, di cui sperimenta ogni corda, ogni potenzialità espressiva ed evocativa. L’intreccio delle voci amplifica l’eco narrativa dei personaggi, dentro la quale risuona l’identità di una terra mitopoietica dove ogni vicenda non può che assumere l’efferatezza e la forza della dimensione tragica, del sentimento del destino. È dentro questo cosmo, così fitto di narrazioni, che prende vita la vicenda del personaggio principale, quella Maria che di quella terra è forse la proiezione antropomorfa, e attorno alla quale si stringe la spirale di ogni storia. Il romanzo si colloca dentro una tradizione di lungo corso rinnovando del verismo le istanze del mito.

 

Mimmo RandoOmero al faro, Rubbettino Editore

Di questo libro abbiamo apprezzato in particolare l'idea di calare tra le sponde dello Stretto di Messina le storie di Omero, mescolandole con il suono originalissimo del dialetto siciliano. La piccola vita di un paese del Sud diventa così lo sfondo in cui rivivono le gesta di Ulisse.

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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