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27 gennaio 2025

Valdobbiadene Pieve di Soligo

IL PRESEPIO DEDICATO AI PROFUGHI

La Natività allestita dagli "Amici del Presepio" di Segusino, nel 90esimo anniversario della fine della Grande Guerra, è dedicata ai profughi e a don Riva

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Segusino - Il Presepio artistico di Segusino quest’anno è dedicato ai profughi, al dramma delle popolazioni civili di Segusino e dei paesi occupati dai nemici, in particolare nella conca del Basso Feltrino tra il Piave e il Grappa.

Nel 90esimo anniversario della fine della Grande Guerra, l’obiettivo del sodalizio, l’associazione parrocchiale “Amici del presepio” di Segusino, a cui appartiene anche il parroco don Fabrizio Bagnara, è quello di mettere in luce quel che la storia ha sempre sottovalutato: le peripezie e le grandi sofferenze delle popolazioni civili di quelle terre.

“Nel Natale di Novant’anni fa…” è il titolo della sempre molto apprezzata rappresentazione della Natività che è visitabile presso l’ex casa del cappellano dalla notte di Natale fino al 1 febbraio. Nell’ultimo anno di guerra Segusino dovette assistere a due grandi ondate di profughi verso il Vittoriese, specialmente verso Fregona (Tv), ma anche verso il più vicino Feltrino.

A Fregona vennero esiliate oltre mille persone spiritualmente guidate dall’allora viceparroco, don Antonio Riva, che eroicamente preferì aiutare le genti di Segusino invece di optare per il trasferimento verso terre più sicure.

Durante l’ultimo anno di guerra morirono circa cinquecento persone, circa un sesto degli abitanti, ma ben più alte sarebbero state le perdite umane se con i profughi partiti per Fregona non ci fosse stato don Riva che con la sua grande forza e passione si pose a capo di quel popolo di disperati in esilio, facendo l’impossibile per tenere alto il morale delle genti e adoperandosi in tutti i modi per procurare loro qualcosa da mangiare giorno dopo giorno. Don Riva non riuscì a tornare a Segusino.

Morì 32enne di malattia e di stenti il 2 gennaio 1919, a Serravalle di Vittorio Veneto. “Nella rappresentazione del Presepio artistico di quest’anno vogliamo simbolicamente far ritornare don Antonio Riva a Segusino. Una scena del presepio – spiega il presidente del sodalizio Carlo Stramare - rappresenta il lento ritorno dei profughi alle loro case, l’amara scoperta di trovare tutto distrutto e saccheggiato.

Ed ecco qui la forza di quelle genti e la consapevolezza che bisogna andare avanti, che bisogna passare a vita nuova. Il messaggio che vogliamo trasmettere è: “Natività come vita nuova dopo la tragedia”. Il presepio è visitabile la domenica e i festivi dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19. Feriali (solo fino al 6 gennaio) dalle 14:30 alle 19. Per info 334.3797867, 0423.979131, e www.presepiosegusino.it.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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