Prima di scrivere bisognerebbe collegare le manine (davanti alla tastiera) al cervello
EDITORIALE - Insultare, minacciare o augurare la morte a qualcuno è e resta inaccettabile anche sotto il profilo giuridico!
EDITORIALE - Fermo restando che in democrazia con il dovuto linguaggio chiunque ha libertà di espressione ma quando si leggono certi commenti nei social non si può non rimpiangere il tempo in cui la gente aveva la decenza di esimersi dal commentare le cose che non conosceva.
Il decoro induce a glissare sul linguaggio usato oggigiorno da molti che evidentemente hanno un vocabolario limitato al turpiloquio.
A prescindere da buonsenso, buone maniere e linguistica certe esternazioni fanno pensare a vite tristi, senza gioia e piene di frustrazioni.
Ora, pur tenendo conto che i social sono uno sfogo gratuito a tanta infelicità, non si riesce comunque a comprendere come il vomitare odio possa essere appagante e liberatorio.
Quando queste persone escono dalla rete i loro problemi sono ancora tutti là!
L’unica cosa che sono riusciti a ottenere è di poter ricevere una bella querela per diffamazione o nel migliore dei casi: la letterina di un legale per una conciliazione bonaria, previo il versamento di un adeguato risarcimento monetario, per le ingiurie patite dall’oggetto dell’odio social.
Perlopiù si tratta di commenti che si possono riportare solo nascosti dietro un monitor (talvolta con uno pseudonimo) perché difficilmente chi vomita odio avrebbe il coraggio di pronunciarle le stesse parole in faccia a qualcuno.
Quanti lavorano nel web conoscono bene queste dinamiche, tant’è che oramai molti giornali online hanno un legale impegnato su questo fronte, per tutelare l’onorabilità della testata e di chi vi lavora.
Coloro che si lamentano per essere stati bannati dalla tal pagina Facebook, devono quindi ritenersi fortunati perché gli è andata bene, per la magnanimità di chi ha controllato i commenti.
Leggendo certe affermazioni si ha la netta sensazione che certe persone non abbiano la benché minima idea delle conseguenze di quanto stanno facendo.
Insultare, minacciare o augurare la morte a qualcuno è e resta inaccettabile non solo dal punto di vista sociale ma anche sotto il profilo giuridico!
Facebook o qualsiasi altro social non sono un’osteria e quello che viene scritto rimane, viene condiviso e gli stessi autori del commento ne perdono istantaneamente il controllo una volta pubblicato ma ne devono comunque rispondere davanti alla legge.
A riprova che prima di scrivere qualcosa bisognerebbe collegare le manine (davanti alla tastiera) al cervello!