Montebelluna eternamente divisa in due: prima dal passaggio a livello ora tra chi è pro o contro il sottopasso ferroviario
EDITORIALE - Inaugurato già da qualche settimana continua a far discutere
EDITORIALE – A Montebelluna per decenni la popolazione ha auspicato la realizzazione del sottopasso ferroviario, per evitare le lunghe code al passaggio a livello ma soprattutto per mettere fine a una presenza che divideva in due la città. Poche settimane fa l'opera è stata finalmente inaugurata, anche se in verità davanti a un'esigua rappresentanza di cittadini, e dal fatidico giorno non sono cessate le polemiche. C’è chi lo trova troppo stretto chi troppo ripido, altri antiestetico, altri ancora poco funzionale. Nelle ultime ore qualcuno ha anche fatto notare un "errore" nella segnaletica, che in verità è stato tempestivamente sistemato (dopotutto è ancora in rodaggio). Va detto che qualche problemino c’è stato: si è verificato più di un tamponamento e malgrado la sua breve entrata in funzione ha già richiesto un intervento di manutenzione.
Certo come per ogni novità ci si deve abituare, se poi a questo si somma il fatto che non tutti gli automobilisti sono ligi al codice della strada è quasi scontato il verificarsi di qualche imprevisto. Personalmente la prima volta che ho percorso il sottopasso, sia all’andata che al ritorno, l’esperienza è stata indolore e sì, lo ammetto, anche un pizzico emozionante. La seconda volta viceversa chi mi precedeva è stato vittima del repentino spegnimento del motore in salita (all’uscita del sottopasso sulla rotonda). È bastato questo per causare una lunga coda, anche perché lo sfortunato non riusciva a ripartire senza indietreggiare rischiando di finire contro l’auto che lo seguiva e che, a onore del vero, non aveva rispettato la distanza di sicurezza. Dalla mia, avendo mantenuto un adeguato margine di distacco, osservavo la scena con spirito di solidarietà verso l’inesperto guidatore che immaginavo in preda al panico. La cosa si è risolta dopo diversi minuti d’attesa ma soprattutto senza conseguenze.
Sì, forse si poteva fare meglio. Forse una provvidenziale segnaletica orizzontale sulla rotonda che tracciasse due corsie di marcia per evitare la sosta sulla sommità della salita, sarebbe utile. Ma così è! La realizzazione del sottopasso ha richiesto decenni per giungere a compimento e questo abbiamo, converrà abituarsi e percorrerlo con prudenza e consapevolezza perché, piaccia o no, impone un percorso curvilineo con discesa e salita. Ma credo che nei social e nei caffè del centro la tematica continuerà ancora per un po’ a ispirare discussioni: d’altronde siamo nel paese dove ognuno ha un’opinione su qualsiasi cosa. Quasi dimenticavo, c’è anche chi lo difende a spada tratta e ne va ben orgoglioso perché a quanto pare il sottopasso ferroviario di Montebelluna o si ama o si odia.