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09 settembre 2024

Vittorio Veneto

Prove di salvataggio del Quadrilatero

…e lo sfregio al patrimonio architettonico della città

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

Prove di salvataggio del Quadrilatero

VITTORIO VENETO - Alcuni giorni fa una settantina di volenterosi cittadini si è autoconvocata sul ciglio di piazza del Popolo per un consulto pubblico sul Quadrilatero, edificio afflitto da cronico declino. Secondo una lettura giustizialista della storia tale declino sarebbe la pena subita per il danno che esso ha inflitto a Vittorio. Quello stabile è infatti uno dei più vergognosi sfregi prodotti dalla scriteriata gestione urbanistica cittadina nel secondo dopoguerra.

Venne edificato alla fine degli anni sessanta sull’onda della moda costruttiva del Razionalismo (dove sta la razionalità?); di un certo antipassatismo sessantottino; di rozzi appetiti speculativi, abbattendo gli ex uffici governativi che i nostri saggi padri vollero nel neonato centro cittadino. Il palazzo spianato dalla cigolante pachera della modernità era, come il municipio, di eccelsa foggia umbertina: stile in auge a fine ‘800 come espressione d’intento unificante, anche in architettura, del neonato stato nazionale. Ce ne sono ottimi esempi, gelosamente custoditi, in tutte le nostre grandi città: Roma, Milano, Torino, Genova, Messina, Cagliari, eccetera. Era giusto conservarlo, oltre che per sua bellezza, per la genetica stessa di Vittorio: per il suo saldissimo legame al disegno risorgimentale. Responsabili dello scempio fu chi governava la città ed una società civile che non seppe reagire all’ affronto come in seguito non saprà reagire ad altri marchiani errori od inerzie della politica. A nulla servirà qualche belletto natalizio per sanare la mestizia che l’attuale edificio trasmette.

Piuttosto, del Quadrilatero, andrebbe almeno abbattuto il fronte ovest e ricostruita com’era (abbiamo nostalgiche foto) l’ala porticata che si specchiava su V.le della Concordia e P.zza V. Emanuele. Invece leggiamo che questa giunta per riempire gli spazi lasciati vuoti dai commercianti vorrebbe trasferirvi gli uffici della palazzina comunale di v. Carducci. Avranno vinto al Lotto per aver tutti ‘sti schei da sperperare, oltre l’assurdo acquisto del Da Ponte! Pare, tra l’altro, che il Quadrilatero soffra d’endogeni problemi condominiali che sarebbero solo rogne in più sul groppone dei vittoriesi, peraltro avvezzi a subire certi bidoni dai loro politici. Se chiedere è lecito e rispondere è cortesia: dove sta la razionalità in questo bizzarro proposito della giunta, così improvvidamente dal sen fuggito?


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Michele Bastanzetti

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