Quale sarà il destino degli ospedali Covid esistenti?
Torneranno a ciò che erano prima dell’emergenza sanitaria o resteranno per affrontare la pandemia?
VENETO - Prosegue il viaggio di OggiTreviso nella sanità veneta, alle prese con l’emergenza sanitaria e i rischi di un ritorno di fiamma del virus nel prossimo autunno. Uno dei nodi da sciogliere è fin troppo riconoscibile e ruota intorno a un interrogativo: quale sarà il destino degli ospedali Covid esistenti? Torneranno a ciò che erano prima dell’emergenza sanitaria o resteranno quello che sono diventati per affrontare la pandemia? Intere aree sono state letteralmente saccheggiate dall’epidemia perché dal marzo scorso gli ospedali di riferimento - “Santorso” per l’alto vicentino e “Schiavonia” per il basso padovano - non sono più tornati all’ordinarietà.
Con tutte le rimostranze e le vibrate proteste degli abitanti di quelle aree ma anche dei loro amministratori: i pazienti infatti dovranno percorrere chilometri e chilometri per raggiungere una struttura medica dove poter ottenere le cure di cui hanno bisogno o anche, più semplicemente, per sottoporsi a una visita. Il pronto soccorso addirittura non ha ancora riattivato del tutto la sua attività, dopo essere stato chiuso del tutto da marzo a maggio. La Regione confida in un rapido ritorno alla normalità ma in realtà chiudere reparti e dirottare personale da un posto all’altro infatti non è proprio una cosa da niente.