La rabbia delle imprese venete oggi sulle strade di Treviso e Belluno
Riuscita iniziativa di sensibilizzazione organizzata da Veneto Imprese unite, che proseguirà nelle prossime ore
NORDEST - Non riuscire a raggiungere in orario il posto di lavoro. O addirittura non poterci proprio andare. Sul far del giorno, oggi, ha capito un po’ cosa si prova chi si era appena messo in auto ed è stato poco dopo bloccato da rallentamenti del traffico. Veneto Imprese unite ha portato sulle strade di Treviso e Belluno la protesta frutto di una grande preoccupazione del mondo della ristorazione, del turismo, del commercio, dei servizi alla persona. “Per noi lockdown non significa non poter andare a bere lo spritz alla sera o a sciare d’inverno.
Qui ci sono famiglie in ginocchio”- avverte Andrea Penzo Aiello che di Veneto Imprese unite è il coordinatore. L’iniziativa di sensibilizzazione - programmata anche a Vicenza ma fatta saltare mezz’ora prima dall’inizio dal vice questore - è andata molto bene. Racconta Penzo Aiello: “Abbiamo ricevuto tanta solidarietà, anche da chi - dopo averci mandato a quel paese perché costretto a fermarsi - ha poi capito le nostre ragioni. Molti hanno atteso in fila e alcuni addirittura ci hanno persino accompagnati nel percorso aiutandoci a creare il rallentamento che serviva”.
Agli organizzatori sono giunte numerose telefonate per chiedere quando e dove si replicherà. In effetti quello visto oggi era solo il primo tempo. Nelle prossime ore sono previsti - sempre osservando il rispetto dell’ordine pubblico - blocchi lungo le arterie. “Del resto sul fronte governativo le ultime notizie non ci fanno ben sperare perché, al di là della zona rossa abbastanza prevedibile a questo punto, speravamo davvero che il nuovo Governo lasciasse intercorrere un po’ di tempo tra l’emanazione dei Dpcm e l’entrata in vigore delle disposizioni con chiusure e limitazioni.
Invece sì continua a decidere il venerdì per sabato” - assicura Penzo Aiello, che aggiunge: “Un’altra settimana pare persa per il decreto sostegni per ragioni burocratiche. Dopo un anno di pandemia, dopo aver investito migliaia di euro per mettere in sicurezza le nostre aziende, dopo aver vissuto un lockdown, dopo esserci sacrificati, dopo aver dimostrato tutta la nostra responsabilità, dopo aver imparato ad essere pazienti, dopo esserci lasciati privare della possibilità di scegliere per le nostre stesse aziende, dopo il periodo più difficile delle nostre vite ci troviamo al punto di partenza”.
Veneto Imprese unite ricorda che nel 2020 l’Italia, per cause direttamente imputabili alla pandemia, ha perso duecentoquarantamila aziende, solo in Veneto si sono persi sessantamila mila posti di lavoro; 420 miliardi di fatturato sono volitilizzati, e meno del 7% sono stati ristorati.