Restaurati gli antichi banchi della chiesa di Santa Maria in Colle
Si tratta di a arredi lignei del ‘700. Intervento possibile grazie a Veneto Banca
| Matteo Ceron |
MONTEBELLUNA - Il Prevosto di Montebelluna, Monsignor Cleto Bedin, e il Presidente della Fondazione Veneto Banca, Franco Antiga, hanno presentato nella chiesa di Santa Maria in Colle il risultato del restauro degli antichi banchi.
“Le 33 opere lignee – ha affermato Monsignor Bedin durante l’incontro svoltosi nelle pieve –, risalgono al ‘700, sono di pregevole fattura artigianale e andavano riparate da tempo. Cambiarle, oltre a rappresentare un costo maggiore, avrebbe significato privare Santa Maria in Colle di arredi secolari, che da sempre ornano l’interno dell’edificio sacro. Grazie al sostegno della Fondazione Veneto Banca, da sempre vicina alla città di Montebelluna in numerose iniziative benefiche, la Parrocchia ha potuto incaricare la società Arreda Durante e procedere con un restauro che ha riportato gli importanti manufatti al loro splendore originario”.
“La Fondazione Veneto Banca – ha dichiarato il Presidente Antiga – opera con finalità solidaristiche e filantropiche in tutti i territori dove è attiva la popolare di cui è emanazione, ma mantiene da sempre un’attenzione particolare nei confronti della Marca Trevigiana, specialmente di Montebelluna, dove l’istituto è nato e ha scelto di mantenere la propria sede”. “Santa Maria in Colle è un luogo speciale per la popolazione locale – ha sottolineato il Presidente –, perché vi si intrecciano devozione religiosa, storia, cultura, tradizioni e legami affettivi. Negli anni, anzi nei secoli Veneto Banca e la sua Fondazione sono intervenute più volte per la sua salvaguardia.
Recentemente è stato rifatto il sagrato e sono stati eseguiti interventi di consolidamento e pulitura dell’esterno; oggi invece presentiamo il restauro di una parte importante dell’interno. Prendersi cura di un edificio antico come questo non significa solo mantenere in buone condizioni un patrimonio architettonico e artistico di grande pregio, ma conservare e valorizzare la memoria collettiva di una comunità”.