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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

I REVISORI ESCONO SBATTENDO LA PORTA … E RIENTRANO DALLA FINESTRA

Altri tre anni di mandato assicurati. Ma le opposizioni non ci stanno

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

I REVISORI ESCONO SBATTENDO LA PORTA … E RIENTRANO DALLA FINESTRA

VITTORIO VENETO - A fine giugno i revisori dei conti del Comune di Vittorio Veneto avevano annunciato le loro dimissioni, accusando le opposizioni di aver tenuto un comportamento irrispettoso ed offensivo nei loro confronti, in considerazione degli attacchi assolutamente ingiustificati e inaccettabili subiti sia sotto il profilo professionale sia personale.

Alle opposizioni, però, questo improvviso scatto di amor proprio era parso da subito sospetto. Il mandato dei revisori sarebbe scaduto, infatti, il 30 ottobre, poco dopo la prevista entrata in vigore del decreto che impone che i revisori dei conti non siano più eletti dai Consigli Comunali ma estratti a sorte.

Ora, dopo che nel corso del Consiglio Comunale di giovedì i tre dimissionari Paolo Paparotto, Fabrizio Nardin e Alberto De Luca sono stati rieletti, le opposizioni (e non solo) alzano il tiro. “Se siamo abituati ai sistemi furbeschi di questa amministrazione” hanno dichiarato i consiglieri comunali del PD “rimaniamo sconcertati per il comportamento dei tre professionisti.

Per Paparotto, Nardin e De Luca le probabilità di essere eletti col sistema dell’estrazione tra tutti i candidati erano molto remote. Allora hanno pensato bene di dimettersi per approfittare di quest’ultimo mese in cui la legge del sorteggio non è ancora entrata in vigore e assicurarsi un nuovo mandato di tre anni”.

Rincara la dose il consigliere Alessandro Valenti (in foto), che da sempre in Consiglio Comunale oscilla tra l’appoggio, l’astensione e l’opposizione alla Giunta Da Re, definendo il comportamento dei revisori una “furbata meridionalistica”.

Per Giorgio De Bastiani (PDL) "Quello che é accaduto giovedí sera in consiglio comunale é la grave ed ennesima testimonianza dell'agire oscurantista di questa amministrazione. In un grave momento di crisi sociale ed economico il Comune di Vittorio Veneto aveva necessità di vedere nominate in questo delicato (e discusso) ruolo, persone di elevata e qualificata professionalità. Professionisti peró lontani da qualsiasi logica partitica e non riconducibili quanto meno direttamente ad alcun partito (sia di maggioranza che di minoranza), chiamati a garantire e tutelare iesclusivamente i vittoriesi e la ns Città.

Si è voluto con l'ennesimo atto arrogante verso le minoranze e gli interessi comuni della Città andare perfino contro la volontà anzi l'indicazione obbligatoria espressa dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in uno dei documenti riguardanti i Principi di Vigilanza e Controllo dell'organo di revisione degli Enti Locali".

" Il PDL vittoriese - prosegue De Bastiani - non riconosce alcuno dei neoeletti revisori dei conti e si dissocia completamente dalla loro nomina proprio perché non aderenti nella loro completezza ai principi etico - professionali previsti specificatamente dal loro stesso Ordine Professionale. Da Re e la sua amministrazione ancora una volta non hanno voluto tutelare la ns Città e i vittoriesi, ritenevano forse il sorteggio una forma di nomina per loro poco garantista/protezionistica? perché hanno dimostrato di temere terribilmente un controllo "non amico"? una risposta possibile forse nelle numerose domande delle minoranze ancora inevase nella loro completezza da parte appunto dei riconfermati revisori.

Come fare affidamento allo stesso Collegio dei Revisori che in Cons.Comunale dichiara ufficialmente che il debito cerfim vs il ns Comune era di 250mila euro, quando poi abbiamo scoperto ufficialmente una settimana dopo che realmente é di una cifra superiore agli 800mila euro? ....e intanto peró - Conclude Giorgio De Bastiani - ai vittoriesi Da Re aumentava l'addizionale IRPEF e applicava la percentuale imu massima come aveva promesso con uno dei suoi purtroppo poco veritieri proclami pubblici".

 


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