RUBINATO: LA MANOVRA TREMONTI PENALIZZA I COMUNI
La parlamentare trevigiana pensa che i tagli siano necessari, ma devono essere distribuiti in modo equo e federale fra le varie Amministrazioni pubbliche
| Laura Tuveri |
TREVISO - Simonetta Rubinato parlamentare e sindaco di Roncade del Pd si dice sempre più preoccupata per i dati elaborati dalla fondazione Ifel e pubblicati dal "Sole24Ore". Confermano che la manovra correttiva varata dal Governo avrà effetti drammatici sui bilanci della gran parte dei nostri Comuni e quindi sui cittadini veneti.
Tutto questo, tuttavia, non stupisce, non l'on. trevigiana che su questo tema è stata fra i primi a lanciare l’allarme. "Le dichiarazioni ottimistiche della prima ora fatte da esponenti veneti della maggioranza mi avevano lasciata sbigottita, perché chi ha letto il documento del Governo non poteva non capire quali sarebbero stati gli effetti".
Per la deputata del Pd la manovra correttiva dei conti pubblici rischia, infatti, di assestare un “colpo mortale” ai bilanci dei Comuni, mettendo a rischio l'erogazione stessa dei servizi ai cittadini" oltre a bloccare definitivamente ogni investimento in opere pubbliche.
"Colgo con favore - spiega l'on. Rubinato - il fatto che finalmente anche i sindaci leghisti si uniscono in questa battaglia. Dopo un lungo silenzio hanno deciso di far sentire la loro voce. Meglio tardi che mai. Speriamo ora che anche l'Anci Veneto li segua, visto che fino a qui non ha trovato di meglio che organizzare convegni, con l'appoggio bipartisan, per far fare passerella ai governanti di turno".
Rubinato lancia, dunque, una proposta ai colleghi sindaci della Lega che sono anche parlamentari: "Trasformiamo la discussione parlamentare sulla manovra correttiva in un primo banco di prova per il federalismo. Come? Proponendo al Governo di passare dai tagli lineari, che colpiscono tutti in maniera indifferenziata, ai tagli federali. Prima di tutto bisogna ridurre la spesa corrente delle Amministrazioni centrali.
In secondo luogo si dovranno chiedere maggiori sacrifici a quelli Enti locali che continuano a sprecare i soldi dei cittadini e minori sacrifici a quelli più virtuosi, che i sacrifici li hanno già fatti. A questi ultimi in particolare deve essere consentito di impegnare le loro risorse, oggi bloccate dal patto di stabilità, per pagare le imprese, per sostenere le famiglie in difficoltà e per realizzare quegli investimenti di cui il territorio ha estremo bisogno per uscire dalla crisi".
La parlamentare trevigiana con questo non vuole dire che i sacrifici sono necessari, ma che questi “possono e devono essere distribuiti all'interno della Pubblica amministrazione in modo equo e federale, e non come si è fatto fino ad oggi colpendo tutti allo stesso modo".