Salgareda dice no alla centrale
In Consiglio comunale il sindaco Vito Messina: «Sarebbe uno scempio»
SALGAREDA - «Noi la centrale non la vogliamo». Chiaro e netto il responso del Consiglio comunale che si è tenuto qualche sera fa a Salgareda.
Sul tavolo l’unico punto all’ordine del giorno: l’ampliamento della centrale elettrica della zona di Candolé. Pienone in aula consiliare per la relazione del sindaco Vito Messina non volava una mosca.
Terna ha fatto richiesta di ampliamento della centrale elettrica della località Candolé, più l’interramento di un cavo per un cosiddetto “Interconnector Italia-Slovenia”.
La nuova struttura interessa un’area di oltre 90.000 mq; verrà costruito un fabbricato di circa 160 metri di lunghezza, 100 metri di larghezza e 23 metri di altezza.
«Terna – ha detto il sindaco Vito Messina – è una ditta adibita al trasporto di corrente elettrica, il potenziamento della centrale è dunque finalizzato a questo preciso scopo.
Il progetto è soggetto ad autorizzazione unica da parte del Ministero dello Sviluppo economico e dell'Ambiente. In realtà il comune in questa fase ha solo una parte marginale, sarà convocata una conferenza di servizi. Se la cosa va avanti non ci fermiamo qui, perché siamo contrari.
La Regione ha voce in capitolo per quanto riguarda l’ambiente. Ebbene, faremo pressioni a Venezia affinché la Regione si ribelli a questo scempio. In questo senso abbiamo già avuto contatti.
Questo è l'avvio del procedimento, gli espropri non saranno domani. Eventualmente ricorreremo al Tar quando il procedimento sarà ultimato».
Dopo la richiesta di Terna, ci sarà il parere del Comune non vincolante, e della Regione. Poi vi sarà una sorta d’intesa tra Stato e Regione, infine verrà convocata la Conferenza di servizi..
«La nuova struttura sarà devastante per la nostra realtà. Proprio per questo siamo preoccupati».