Scuola: “Così non si può andare avanti in provincia di Treviso”
I sindacati battono il pugno sul tavolo, la mancata nomina dei supplenti sta bloccando tutto, in primis il tempo prolungato
TREVISO - Lunedì mattina i cinque sindacati della scuola (Cgil-Cisl-Uil-Snals e Gilda) incontreranno in presenza la responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, Barbara Sardella. L’hanno chiamata al telefono stamattina e glielo hanno detto, chiaro e tondo, che così, in provincia di Treviso, non si può andare avanti. Cose mai viste prima: insegnanti, dirigenti scolastici, genitori sono tutti sul piede di guerra.
Supplenti che non arrivano in aula perché molte classi di concorso sono bloccate dai ricorsi per i punteggi sbagliati delle graduatorie. Si parla di centinaia e centinaia di pec giunte all’Ufficio scolastico. Presidi che nel frattempo vorrebbero riempire i buchi ma che non possono nominare attingendo agli elenchi di istituto. Famiglie nelle quali, dopo la preoccupazione dei primi giorni, stanno montando nervosismo e rabbia. Tutti si chiedono come sia saltato in mente alla ministra Azzolina, nell’anno del Covid, di far stilare le nuove graduatorie per le supplenze (Gps) e soprattutto di introdurre in molte province, tra cui Treviso, la procedura di nomina su piattaforma on line.
Ma adesso pure un altro fronte caldo si è aperto: come negli anni passati infatti, dopo le prime due settimane di rodaggio e il completamento dell’orario di lezione, avrebbero dovuto iniziare, da lunedì prossimo, i rientri pomeridiani con il tempo pieno. E invece si sta ancora navigando non solo in alto mare ma pure in acque procellose. Fintantoché tutti i supplenti non saliranno in cattedra, il calendario settimanale delle lezioni non potrà entrare in vigore e le ore pomeridiane non verranno svolte. Quest’anno però si aggiunge pure la complicazione dovuta al fattore Covid: per un’apertura prolungata degli istituti sono richiesti più bidelli a garantire sorveglianza e pulizia dei locali. L’organico cosiddetto Covid prevede un potenziamento anche del personale Ata (amministrativi tecnici ausiliari) ma anche in tal caso le nomine tardano a giungere.
Pare che molti rifiuti vengano opposti alle chiamate in servizio da parte di quei bidelli supplenti che abitano troppo distante dalla sede di destinazione. E c’è chi – famiglie ma anche rappresentanti del sindacato – addita nel reddito di cittadinanza la ragione della mancata presa di servizio.
La Dirigente scolastica di Treviso, Ada Vendrame, sta vivendo come tutti i suoi colleghi giorni difficili. Conferma che anche nel suo istituto comprensivo (il quinto), come in tutti gli altri, il tempo pieno alla scuola primaria non è partito, se non parzialmente, massimo fino alle 14.45: “Spero vivamente che nel corso della settimana prossima l’Ufficio scolastico provinciale riesca a completare le nomine”. Magari il week end porterà consiglio. Di certo lunedì mattina, nell’ufficio della dirigente provinciale, i sindacati pretenderanno risposte certe. A cominciare dal tempo pieno e dalle graduatorie. Da rifare, se serve.